San Rocco: la vera storia del campetto ?

Aldo Bianchini
SASSANO – Ed eccoci, come avevo detto, all’ultima puntata sulla storia del campetto di calcio sito in un terreno adiacente la Chiesa di San Rocco di Sassano; un campetto costruito in gran parte con denaro pubblico e lasciato abbandonato a se stesso, chiuso e precluso a qualsiasi attività sportiva, anche se per qualche tempo era stato utilizzato da diversi giovani sassanesi.
In questa storia mi sono impegnato in favore dei giovani dai quali, purtroppo, non è venuto alcun segnale di solidarietà e/o di incoraggiamento ad andare avanti, vista la delicatezza dell’argomento trattato.
Per mettere a tacere qualsiasi tipo di polemica e di contestazione è necessario rifare la storia del campetto in tutte le sue sfaccettature, almeno quelle conosciute e documentabili.
Diversi anni fa la Parrocchia San Giovanni di Sassano con l’impiego delle somme di denaro offerto dai devoti di San Rocco (denaro pubblico !!) acquistò il terreno su cui sorge ora il campetto; e lo fa con un contratto capestro che anche un mediocre giurista metterebbe sotto i piedi. Pensate che con una delle clausole il venditore garantisce a se stesso la priorità di utilizzo del costruendo impianto in qualsiasi momento. Se vi sembra poco significa che devo cambiare mestiere.
Dopo qualche tempo la Parrocchia raggiunse un accordo, introvabile ma anche questo capestro (si dice !!) per l’Amministrazione (di cui non esistono tracce documentali), con il Comune di Sassano per la costruzione di un impianto sportivo polivalente; il Comune intercettò alcuni finanziamenti regionali e fu avviata la progettazione dell’impianto.
Dopo parecchio tempo sprecato nel nulla la Giunta Municipale di Sassano con delibera n. 148 del 6 settembre 2005 riapprovò il “progetto esecutivo dei lavori di completamento e adeguamento impianto sportivo polivalente sito in loc. San Rocco” redatto dall’arch. Donato Rubino e dal geom. Giovanni Cardinale per un importo complessivo di € 138.190,54 di cui € 98.154,46 per lavori a base d’asta e di € 3.828,13 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, oltre ad € 36.207,95 per somme a disposizione dell’Amministrazione. Il contratto di appalto venne redatto in data 17.04.2007 (n. 359 di rep. Registrato in Sala Consilina il 18.04.2007 al n. 601 – serie 1° per l’importo netto di € 74.776,29 in favore dell’impresa esecutrice Granata Nicola di Sala Consilina. In seguito a variante tecnica del 13.12.2007 (delibera G.M. n. 195) redatta dai predetti due tecnici l’importo complessivo lordo dei lavori fu portato ad € 122.379,10 per lavori da assoggettare al ribasso d’asta del 27,717% ed € 4.589,21 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, oltre ad € 39.257,55 per somme a disposizione dell’Amministrazione e ad € 9.101,72 per lavori di economia a fattura.
Quindi a fronte di un complessivo finanziamento di € 175.327,58 per l’impegno virtuoso dei tecnici il Comune di Sassano spese soltanto la somma di € 136.070,03 riuscendo a mettere in cassa la cospicua cifra di € 39.257,55=; un esempio di buona amministrazione che non ha avuto, però, un seguito altrettanto virtuoso per via delle tortuose vicissitudini inerenti l’affidamento della gestione pratica dell’impianto. Nessuno quindi si è appropriato o ha malversato denaro pubblico (come qualcuno surrettiziamente ha cercato di far passare nel pensiero della gente dopo il mio primo articolo). La questione seria e grave è sulla gestione dell’impianto, e questo alla luce del fatto che l’impianto stesso è da tempo chiuso.
L’impresa completò i lavori e in data 23.09.2008 i tecnici (arch. Rubino e geom. Cardinale) e la ditta (Granata) certificarono la loro consegna come “eseguiti regolarmente” e il certificato venne sottoscritto per supervisione e conferma dal responsabile del procedimento arch. Antonio Ferrara per conto del Comune di Sassano.
Da quel momento, quindi, l’impianto sportivo polivalente realizzato in loc. San Rocco è agibile a tutti gli effetti di legge (art. 141 della legge sugli appalti) che prevede soltanto l’emissione del certificato di regolarità (per lavori di importo inferiore ai 500mila euro) per poter usufruire in piena regola dell’impianto.
Dunque l’impianto sportivo polivalente di San Rocco, secondo i tecnici comunali, è perfettamente agibile; la sua chiusura è da considerare impropria a meno di motivi ostativi che dovrebbero essere resi per iscritto da chi di competenza alle Autorità Comunali che hanno investito le somme di denaro pubblico per la costruzione dell’impianto su terreno della Parrocchia San Giovanni in tenimento del Comune di Monte San Giacomo (le anomalie non finiscono mai !!).
Siamo di fronte ad un regalo fatto dal Comune di Sassano a quello di Monte San Giacomo ovvero dal Comune di Sassano alla Parrocchia San Giovanni o tutto è perfettamente in regola ? E se tutto è in regola perché il campetto è chiuso ?
A conti fatti c’è qualcosa che stride con la logica e non torna per l’obiettiva analisi di chi (come il sottoscritto) chiede semplicemente di sapere perché e per quale motivo su un terreno acquistato dalla Parrocchia San Giovanni di Sassano in agro di Monte San Giacomo viene costruito un impianto sportivo dal Comune di Sassano con fondi pubblici. Non si riesce a capire quale tipo di accordo (verbale o scritto) di cessione del terreno esisterebbe tra la Parrocchia e il Comune di Sassano e sulla base del quale, presumibilmente, fu emessa autorizzazione o licenza a costruire (che nella fattispecie avrebbe dovuto concedere il Comune di Monte San Giacomo ?) un impianto pubblico senza le necessarie cautele in materia di gestione successiva dello stesso impianto; un impianto che al momento sembra essere figlio di nessuno in quanto tutti gli amministratori si tengono a debita distanza da un accordo di gestione di cui non si riesce a trovare traccia visibile; gestione, però, che viene rivendicata dalla Parrocchia San Giovanni che, in effetti, possiederebbe le chiavi dell’impianto ormai chiuso da tempo.
Il mio compito, almeno per il momento, finisce qui. Spetta a chi di competenza ed ai giovani interessati all’utilizzo dell’impianto muovere i successivi passi chiarificatori.

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