CARCERE SALA C.: Paladino, cari parlamentari vi scrivo !!

 

 

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nuova conferenza stampa, giovedì 8 novembre, sul grave problema della possibile riapertura del carcere di Sala Consilina; come per la precedente conferenza stampa tenuta il 25 ottobre scorso anche questa volta i protagonisti sono stati l’avv. Angelo Paladino (presidente della sezione di Sala Consilina dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani) e il dr. Pietro Cusati (giornalista, giudice tributario e già dirigente amministrativo del Ministero di Giustizia).

            L’altro giorno i due protagonisti della battaglia finale pro-carcere di Sala Consilina hanno tra l’altro consegnato ai giornalisti presenti una lettera che l’avv. Paladino (divenuto ormai il “paladino” della corretta applicazione della riforma del 2012 sulle circoscrizioni degli uffici giudiziari, ben sorretto in questa azione dal dr. Cusati) ha inviato in data 30.10.2018 al sen. Francesco Castiello, all’on. Angelo Tofalo e al sen. Andrea Cioffi; tutti e tre appartenenti al Mov. 5 Stelle, il primo per l’operoso interesse mostrato fin qui per la risoluzione del problema, e gli altri due per via degli incarichi ministeriali (difesa e sviluppo economico) ricoperti nel “governo del cambiamento” a tinte giallo-verdi.

            Nel corso della conferenza il dr. Cusati ha fatto risaltare l’azione del sen. Castiello, volitiva e costruttiva, ringraziandolo per l’impegno profuso e per il tempo che sta dedicando ad un problema del suo territorio elettorale nello spirito che dovrebbe contraddistinguere tutti i parlamentari di qualsiasi colore. Il ripristino della struttura carceraria di Sala Consilina, ha detto Cusati, riguarda tutti i comuni del Vallo di Diano che hanno perso un altro pezzo di quel volano che garantisce sviluppo ed economia.

            In allegato alla lettera di cui sopra l’avv. Paladino ha trasmesso a questo giornale anche alcuni documenti afferenti il suo interesse per la riapertura del carcere che viene da lontano e che è datato fin dal 2004 quando il sen. Ettore Liguori riuscì a bloccare la chiusura della struttura per arrivare agli ultimi mesi con un fitto carteggio nei confronti del sen. Castiello.

            Ecco il testo integrale della lettera sulla quale, comunque, ci riserviamo eventuali ulteriori approfondimenti:

Illustri Parlamentari, le ultime vicende legate alla possibile riapertura del carcere di Sala Consilina  hanno prodotto, nell’opinione pubblica, sconcerto e delusione. Gli incontri che il sindaco di Sala Consilina, avv. Cavallone, e il sen. Castiello hanno avuto a Roma presso il Ministero di Giustizia, nei mesi scorsi, facevano ben sperare per una soluzione positiva della vicenda. Sembrava, infatti, che fosse stata accolta, da parte dei funzionari, l’ipotesi di un adeguamento strutturale dell’edificio di Via Gioberti, con una spesa di circa 200.000,00 euro, la cui copertura è stata garantita, comunque, da Istituti Bancari locali. La doccia fredda è arrivata a seguito della ulteriore riunione, tenutasi il 16 ottobre scorso, allorquando gli stessi funzionari ministeriali hanno liquidato il tutto, ritenendo non conveniente e non utile riaprire il carcere di Sala Consilina, in previsione della realizzazione di un fantomatico nuovo carcere di 400 posti, da allocarsi in una caserma della quale, però, non è dato sapere l’ubicazione e la consistenza (se esiste). Una vera e propria presa in giro !! Il sen. Castiello a tal proposito, ha denunciato la “volontà dei burocrati ministeriali” che impedisce la riapertura del carcere. Orbene, sono fermamente convinto, come Voi, che nella Nostra Nazione la “Politica”, espressione della volontà popolare, deve prevalere su ogni altra decisione di funzionari e burocrati, sia pure di alto rango, che devono dare esecuzione alle strategie dettate dagli eletti, nel superiore interesse della Collettività. Ci sono mille motivi e ragioni per sostenere la riapertura del carcere di Sala Consilina, come è stato ampiamente illustrato e documentato in sede ministeriale. Il sovraffollamento, poi, di numerosi carceri, (Napoli e Salerno), e i ripetuti richiami dell’ UE all’Italia per le condizioni precarie nelle quali vivono detenuti e guardie penitenziarie (rilevante il numero dei suicidi), giustificano ampiamente la riabilitazione di una struttura che, certamente, non è in condizioni diverse da quelle di tante altre ancora in esercizio, che pure andrebbero adeguate. Deve essere riaffermato “il principio di prossimità delle strutture giudiziarie a cittadini e imprese”, come giustamente ribadito anche al punto 12 del contratto per il Governo di Cambiamento, richiamato dal senatore Castiello nella nota a me indirizzata il 24/05 u.s. Dico questo a Parlamentari Salernitani, evidenziando anche il rilevante aspetto economico e sociale rappresentato dalla presenza di una struttura carceraria a sud della nostra provincia, anche se a servizio del Tribunale di Lagonegro.  Mi rivolgo, pertanto, alla Vostra sperimentata disponibilità e al prestigioso ruolo che ricoprite, sia in sede parlamentare che in sede governativa, affinchè, coerentemente con quanto più volte affermato in ogni sede e in ogni circostanza, produciate ogni impegno possibile per la riapertura del nostro carcere. Ricordo che già nel 1989, l’allora sottosegretario, Castiglione provvide a sospendere l’efficacia del decreto di soppressione del carcere; stessa cosa avvenne nel 2004, anche allora per volontà dei “burocrati”, ma l’intervento  congiunto di Comune, Provincia e Classe Parlamentare di tutti i Partiti convinsero l’allora ministro leghista, Roberto Castelli, a riaprirlo. La storia insegna, quindi, che “se la Politica vuole, non c’è burocrate che tenga”. Vi chiedo, pertanto, che, insieme con il sindaco di Sala Consilina ed il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lagonegro, incontriaTe, urgentemente, e prima che sia troppo tardi, il Ministro di Giustizia, on. Alfonso Bonafede, per ottenere la giusta riapertura della struttura carceraria. Fiduciosi, Vi saluto cordialmente. F.to: Avv. Angelo Paladino, presidente della sezione di Sala Consilina dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani”.

            Con questo invito Paladino con molta chiarezza e senza tentennamenti ha messo il dito nella piaga; sarà sufficiente attendere per capire se oggi con “la politica del cambiamento” tre parlamentari, un sindaco e il presidente dell’Ordine Forense saranno capaci di incontrare un Ministro della Repubblica per mantenere vivo quel raccordo che dovrebbe unire il popolo con il Governo e gli alti rappresentanti delle Istituzioni. Soltanto così potremo capire chi e perché viene meno all’impegno primario assunto in sede elettorale.

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