FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO I MEZZI DI CONTRASTO POSSONO ESSERE PERICOLOSI

da Dr. Alberto Di Muria

Padula-I mezzi di contrasto sono sostanze impiegate prevalentemente nell’ambito della diagnostica radiologica per immagini, come la radiologia tradizionale, angiografia, TAC, così come per la risonanza magnetica nucleare (RMN). In particolare, i mezzi di contrasto hanno la capacità di alterare il contrasto di un organo o di una lesione: solo utilizzando questi agenti, vi è infatti la possibilità di rendere visibili alcuni dettagli che, diversamente, non riuscirebbero a emergere. Vi sono, però, delle effetti collaterali del mezzo di contrasto; o meglio, alcuni soggetti potrebbero manifestare dei sintomi avversi, vuoi per motivi allergici vuoi per reazioni imprevedibili.

Vi sono una serie di effetti collaterali del mezzo di contrasto, che possiamo suddividere in due categorie principali: reazioni prevedibili di natura chemiotossica, che dipendono dalla tossicità del composto utilizzato, quindi dalla sua composizione chimica e dalla dose somministrata per effettuare l’indagine; le reazioni imprevedibili, che si ritiene siano dovute all’interazione tra il mezzo di contrasto e diversi fattori come l’azione del sistema immunitario e la presenza di altre patologie concomitanti. In base alla severità dei sintomi è possibile distinguere reazioni in lievi che sono solitamente transitori e comprendono dolore, nausea, vomito e sudorazione intensa; moderate, come l’orticaria, episodi di vomito frequenti, edema delle palpebre, dispnea, dolore addominale e/o toracico; gravi, manifestazioni rare che possono comprendere alterazioni del ritmo cardiaco e della pressione sanguigna, dispnea grave, edema laringeo e polmonare, convulsioni e perdita di coscienza. Ad oggi, però, le reazioni avverse ai mezzi di contrasto sono eventi piuttosto rari, grazie all’introduzione di nuovi farmaci dotati di una maggiore tollerabilità  e a una maggiore conoscenza dei possibili effetti collaterali legati ai singoli composti utilizzati.

Dal punto di vista della pratica clinica è fondamentale, accingendosi a prescrivere un esame con contrasto per via endovenosa, avere informazioni su eventuali pregresse reazioni avverse avvenute in precedenti esami dopo introduzione di mezzo di contrasto. Non vanno trascurate condizioni patologiche in atto o antecedenti, per esempio asma bronchiale, allergie alimentari o a farmaci, che possono predisporre a reazioni indesiderate. Va sempre raccolta, quando possibile, un’accurata anamnesi farmacologica. Ugualmente importanti sono un attento esame clinico del paziente e la valutazione di alcuni parametri di laboratorio, quali funzionalità renale, epatica, tiroidea ed emocoagulativa.

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