GIORNALISMO: dopo le invettive di De Luca siamo alle solite … l’ordine dei giornalisti fa finta di ribellarsi e la stampa (spocchiosamente) riporta soltanto le due posizioni in campo

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Dopo l’ennesimo pontificale del governatore-kaimano Vincenzo De Luca contro i giornalisti, accusati di essere per l’80% farabutti – per il 10% analfabeti e per il restante 10% di persone perbene e di grande qualità, siamo alla solita farsesca sceneggiata che mi fa rimanere pensieroso fino al punto di esclamare tra me e me: “e se De Luca avesse ragione ?”.

No, assolutamente no, De Luca ha torto marcio ogni volta (e sono tante !!) che si rivolge alla stampa e calpesta anche i minimi dettami di un’etica comportamentale che un politico navigato e un governatore forte come lui non dovrebbe mai travalicare, non tanto per tenersi buoni i giornalisti, piuttosto perché il suo potere è talmente immenso che potrebbe anche semplicemente irridere la corposa pletora di giornalisti che lui all’80% definisce “farabutti” e che comunque, molto spesso, fanno da cassa di risonanza per le sue apodittiche esternazioni.

Ma il dubbio, scusatemi se insisto, rimane.

Il problema c’è anche se tutti fanno finta di non vederlo; ed è proprio questo problema ad ingenerare in me i dubbi citati che ho cercato subito di allontanare senza riuscirci pienamente. Il dubbio è costituito dal fatto che Vincenzo De Luca tratta i giornalisti in questo modo fin  dal primo giorno del suo primo mandato sindacale ottenuto nel ballottaggio del 5 dicembre 1993 e che mai nessuno ha reagito seriamente, anche se un paio di volte l’Ordine dei Giornalisti della Campania ha abbozzato qualche timida risposta.

Ma il guaio più serio e grave (come ho già scritto in passato) è cresciuto a dismisura all’ombra del fatto che i giornalisti non hanno mai seriamente reagito limitando la loro azione (come nella fattispecie) soltanto a riportare sui loro giornali o sugli schermi delle loro televisioni le dichiarazioni continue di De Luca e le rare risposte dell’Ordine. Nessuno che abbia mai azzardato un commento sereno, duro e professionale sulle boutade del governatore che, ovviamente, dopo ventisei anni di invettive crede anche (ed a ragione !!) di essere nel giusto nel dire cose ovvie e scontate contro una categoria che appare sempre più debole e indifesa per due ragioni di fondo.

Da una parte ci sono insipienti editori che tali non sono perché spesso sono legati al carro del vincitore o dell’aspirante futuro vincitore dai quali sperano di spremere le ultime risorse economiche (briciole, nella maggior parte dei casi); dall’altra parte i direttori delle testate giornalistiche troppo succubi dei loro editori e non  in  grado di preparare e pubblicare un articolo di fondo contro il governatore senza il preventivo consenso dell’editore.

Da qui non se ne esce se non con uno scatto di dignità che, scusate la sincerità, stento a vedere in giro ed a toccare con mano.

Anzi qualche testata giornalistica, in queste ore, ha avuto anche il coraggio sfacciato di scrivere che è arrivata a stretto giro la dura reprimenda del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli: “Vincenzo De Luca definisce farabutti l’80 per cento dei giornalisti. Rettifichi e chieda scusa. La Campania lo ha eletto per governare e deve accettare anche le critiche. Non perde, invece, occasione per stilare graduatorie e stabilire percentuali di buoni e cattivi. Se ne faccia una ragione. L’informazione è cronaca e critica. Si rassegni“.

Vi pare una dura reprimenda quella del pur bravo Ottavio Lucarelli ? A voi il sereno giudizio; per quanto mi riguarda è soltanto una doverosa anche se molto cauta e tardiva presa di posizione che non lambisce neppure la più lontana delle difese legittime di un mondo che non merita di essere maltrattato in questo modo.

Ma c’è, ovviamente, la domanda virale che è semplicemente questa: “Se De Luca oltrepassa i limiti della corretta etica comportamentale con le sue invettive contro i giornalisti c’è anche una testata giornalistica che glielo consente ?”; e siccome la testata giornalistica è sempre la stessa (Lira Tv, ndr !!) qualche dubbio legittimo mi viene alla luce del fatto che l’Ordine regionale cita sempre e soltanto De Luca e mai la predetta testata giornalistica che, a mio opinabile giudizio, commette le stesse prevaricazioni del governatore nei confronti di una categoria indifesa con quella trasmissione ultraventennale che più di qualcuno definisce “monologo settimanale senza contraddittorio” senza tener conto che alla conduzione di quella stessa trasmissione si sono alternati, negli anni, diversi bravi giornalisti in carne ed ossa.

E non mi si venga a dire che questa è libertà d’informazione; dobbiamo essere seri e prendere il toro per le corna.

Probabilmente è arrivato il momento di fare un sereno screening al nostro interno per ripulire e rilanciare l’ordine professionale ed attrezzarci, dopo, in modo tale da poter facilmente bacchettare le esternazioni deluchiane che, anche a causa nostra, sono diventate storiche e virali.

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