CERTOSA: gemellaggio tra Padula e Pisa

 

Aldo Bianchini

Certosa di Pisa

PADULA – Ci sono occasioni in cui un giornalista e/o una testata giornalistica devono fare i conti con una realtà che spesso è diversa da quella descritta, forse involontariamente e superficialmente ma pur sempre con assoluta onestà intellettuale.

I tempi inesorabilmente stretti delle redazioni giornalistiche spingono più di una volta a non penetrare fino in fondo tutti gli argomenti trattati senza mai allontanarsi dal canale principale che è, comunque, il racconto dei fatti.

E’ accaduto anche a me con l’articolo dell’8 agosto 2019 nel contesto del quale ho ampiamente descritto l’accordo-gemellaggio faticosamente raggiunto tra la Certosa di Padula, quella di Pisa, il Museo di Storia naturale dell’Università di Pisa e l’Associazione Amici del Vallo di Diano residenti in Toscana.

La fretta, come dicevo, è cattiva consigliera; difatti nel redigere il predetto articolo (con analogo titolo) avevo dimenticato, pur avendolo citato brevemente, di precisare che il vero autore dell’accordo e redattore del protocollo d’intesa è stato il dirigente scolastico a riposo prof. Andrea Famiglietti che è stato capace di adoperarsi “per far progressivamente cadere, attraverso la Direzione Generale presso il Ministero dei beni Culturali, i numerosi ostacoli di natura burocratica-amministrativa e le resistenze di natura politica, nelle cui competenze ricadono le istituzioni in parola, bloccando di fatto l’avvio della realizzazione del gemellaggio”.

Il protocollo d’intesa, diretta a favorire i rapporti tra le due importanti Certose con il supporto del Museo di Storia Naturale e l’Associazione AVD, è di vitale importanza per lo sviluppo e il rilancio soprattutto della Certosa di San Lorenzo di Padula che, storicamente, è rimasta abbastanza indietro rispetto alle altre anche perché non riesce a godere della necessaria autonomia. Importantissima, quindi, la fase di negoziazione, affidata al prof. Famiglietti, con il prof. Roberto Barbuti (direttore del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa) per il coinvolgimento nel progetto di gemellaggio di quella prestigiosa istituzione culturale (circa centomila visitatori nel corso del 2018), nonostante la difficoltà derivante dalla lunga tempistica della normale dialettica fra il Museo medesimo con il Demanio dei beni culturali di Firenze.

Certosa di Padula

Non devono neppure essere ipervalutati i riferimenti, contenuti nel precedente articolo, all’impegno personale del dr. Gesualdo Russo (presidente Ass. AVD residenti in Toscana) e dell’assessore Filomena Chiappardo (del Comune di Padula) in funzione della finalità del gemellaggio, perché potrebbero in parte “travisare l’imputabilità del protocollo medesimo oltre ad apparire (e questo è stato il mio errore di descrizione della vicenda !!) come il tentativo di accrescere meriti insussistenti”; ma questo, ripeto, soltanto in funzione della finalità del gemellaggio che vede impegnati altri personaggi di sicura levatura tecnico-culturale oltre ai due esponenti del Comune di Padula e dell’Associazione AVD in Toscana.

Non va neppure sottaciuto il fatto molto importante che quando nell’articolo parlo di “incarico al prof. Famiglietti”, afferente una ricerca storiografica sui siti e sui monumenti di pertinenza del gemellaggio, non ho aggiunto la necessaria dicitura che l’incarico è stato richiesto e che il prof. Famiglietti l’ha offerto a titolo puramente gratuito e senza alcun impegno formale di consegnare il lavoro entro la fine del 2019.

Prof. Andrea Famiglietti

Un’ultima precisazione; il prof. Andrea Famiglietti è quello ritratto nella foto pubblicata a lato, e non in quella erroneamente pubblicata nel contesto dell’articolo dell’ 8 agosto 2019.

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