Tacere non è virtuoso

Salvatore Memoli

(manager – avvocato)

 

SALERNO – In questi giorni ho assistito in silenzio ad un risveglio di ateismo e di anticlericalismo. Posizioni che risentono di una venatura di polemica. Ne prendo atto con infinito dispiacere, sebbene mi reputo tollerante. Molti ben pensanti si sono dati a tante citazioni sull’opportunità di continuare a tenere chiuse le chiese. “Si può pregare anche in casa”, scrivono i più tolleranti.  In effetti le chiese sono chiuse, quelli che ne parlano non sembrano avere la conoscenza esatta della realtà, come richiederebbe una riflessione importante. I più hanno un’informazione parziale, legata a ricordi lontani oppure ad esperienze negative che non permettono di parlare con serenità. Molti ignorano o sottovalutano la dimensione liturgica, pastorale e sociale della chiesa, nella nostra comunità civile. Evidentemente molte di queste persone hanno una conoscenza superficiale delle attività  della Caritas e di tante associazioni caritative che operano nella Chiesa le cui opere caritative sono destinate ad un numero crescente di persone di ogni età. In questi luoghi di solidarietà non entrano soltanto gli stranieri, i clandestini, chi viene ritenuto privo di diritto di stare in Italia. Mi domando quanti italiani  conoscono la disponibilità reale di tanti parroci, per tante ore al giorno, per tante persone di fasce di diverse provenienze e condizioni sociali. Molti ignorano chi sono queste persone che vivono donando la loro vita agli altri, il valore umano, sociale, civile di tanto ascolto che dipana ombre, tristezze, allontana crisi e ristabilisce i sani valori della vita. Ovviamente…non solo gli  stranieri e i poveri avvicinano i preti. Oggi anche molte famiglie che un tempo davano aiuti di carità sono bisognose di aiuto, discreto ed immediato. Questa é la realtà che non si vede e non si conosce, di cui non si può parlare. Questa attività di solidarietà e di maestra di Fede della Chiesa italiana sembra che sia ignorata da Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri! Peggio del Governo fanno soltanto quelle persone che non vogliono vedere la realtà!

Una Chiesa chiusa non è soltanto impossibilità per la preghiera individuale e comunitaria. Una Chiesa chiusa è una catena spezzata di solidarietà. Un vuoto umano, materiale e spirituale, che ricade sulla società. É la chiesa che ci ha insegnato il valore del volontariato che é diventato una pratica diffusa di solidarietà civile. Abbiamo dimenticato quelle presenze silenziose di suore e di religiosi che hanno speso una vita nelle corsie degli ospedali italiani? Ignoriamo le coraggiose assistenze di lebbrosi, malati di AIDS, di tante malattie terminali di tanti consacrati? Non possiamo pensare che i grandi meriti di una maestra di vita debbano essere tenuti in quarantena, senza regole certe, come se non conoscesse e avesse gli strumenti per far rispettare la prevenzione, il distanziamento, la sanificazione  degli ambienti. Sfogliando i dati degli ultimi anni, si può conoscere un importante merito della Chiesa italiana che restituisce alla solidarietà religiosa e sociale una realtà ignota a molti. Le persone che chiedono aiuto per cibo  sono diversi milioni di italiani. L’assistenza a queste persone non si limita solo ai pasti, tutti vengono assistiti e ricevono risposte ai bisogni più vari ed impensabili.  Un numero impressionante di persone si avvicina prevalentemente alle Caritas ed alle mense delle nostre Chiese. Si può fare a meno di un servizio indispensabile delle nostre Parrocchie? Le nostre chiese sono impegnate nel servizio religioso e nella vicinanza alle fasce di cittadini più deboli. Penso ai servizi per la spesa, per acquisto di farmaci, di ritiro di ricette mediche, di compagnia ed altri che i volontari cattolici garantiscono a tante persone, con il coordinamento di parroci pieni di buona volontà, di Fede e di amore per gli altri. Sono convinto che i problemi della Chiesa italiana siano stati trattati con troppa superficialità e che se ne siano occupate persone che in molti casi hanno scarsa conoscenza della complessa realtà ecclesiale. La Chiesa é maestra di Fede, la sua missione si svolge in mezzo alla comunità, per insegnare, amministrare i sacramenti, condividere la vita dei fedeli. Mai più di queste ore terribili si sente il vuoto della sua testimonianza. La Chiesa é maestra di carità per sua stessa natura, l’unico contagio che può diffondere é quello della carità. Come dice Papa Francesco i cattolici non sono impegnati a fare proselitismo, essi debbono testimoniare l’amore di Dio. La carità é l’ossigeno della Fede, non se ne  puó privare. La Chiesa è in grado di rispettare con preparazione, con strumenti professionali, con rispetto, le regole della prevenzione sanitaria. Come ci insegnano i missionari che nessuno cura meglio di chi condivide le sofferenze dell’umanità ferita del mondo. Evitare gli assembramenti non può significare mummificare la missione della Chiesa! Tutto quello che puó fare la Chiesa lo fa con la libertà religiosa che le si deve riconoscere.  Non si deve perdere tempo. Oltre,  non è virtuoso tacere!

 

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