Il Tribunale di Vallo della Lucania e Alfredo De Marsico.

 

Avv. Giuseppe Amorelli

Avv. Alfredo De Marsico, grande maestro di diritto

VALLO della LUCANIA (SA) – Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vallo della Lucania, presieduto, dall’Indimenticabile Giovanni Sofia e composto dai Sigg.ri Avv.ti Dante Di Sevo, Giovanni Albini, Antonio Greco, Giovanni Lentini, Vincenzo Di Gregorio, Consigliere Segretario Francesco Castiello, in data 19 maggio 1969, delibera di iscrivere “ad honorem” nell’Albo degli Avvocati l’On.le Pro. Avv. Alfredo De Marsico, nato a Sala Consilina il 29.05.1888 e nominarlo PRESIDENTE ONORARIO del consiglio forense di Vallo della Lucania.

Il 6 dicembre 1969, il “Maestro” Alfredo De Marsico, partecipa , all’inaugurazione del nuovo palazzo di giustizia in P.zza dei Martiri a Vallo della Lucania. E’ sorprendentemente attuale e moderno il suo intervento che rappresenta un monito per noi avvocati cilentani a resistere e uno sprone ad intraprendere serie ed efficaci iniziative volte al mantenimento di questo insostituibile ed insopprimibile presidio giudiziario ma soprattutto di giustizia che è il Tribunale di vallo della Lucania.
“La toga che mia ha offerto, l’illustre Presidente di questo Consigli dell’Ordine, il mio amico, il mio figlio spirituale, Giovanni Sofia, mi pare quella stessa toga neppur sgualcita dal tempo, anzi più, lucente, uscita ora dalle filande dell’affetto..” “E il nostro dovere, inaugurando questi edifici splendenti, è di augurarci e proporci che i riti non soverchino la fede e che i templi s’ingrandiscano, ma la fede non si affievolisca, poichè, confessiamolo, questo è il pericolo che si affaccia all’orizzonte…” ” Ed io qui ho il dovere di dirvi quali saranno i pensieri a cui sarò fedele nella ideale guardiola, che mi costruirò dietro il solenne cancello di questo palazzo, per cercare di adempiere al mio dovere di custode responsabile della purezza della soglia…”.”dietro a quell’ingresso dalla mia guardiola io cercherò difendere le grandi memorie del vostro passato. Il passato non deve morire quando nella palestra forense ha creato costellazioni splendenti che sono fonti inesauribili di luce morale e di dottrina.” “E poi io dalla mia guardiola io sarò assai severo nel procurare, che la soglia del tempio non sia calata se non da coloro che vi entreranno corazzati da quella purezza etica che è requisito indispensabile per adempiere una funzione che è missione e presidiati da quell’amore del sapere che aiuta a salvare la giustizia dal pericolo di essere una ricerca nel buio.” ” Ma non potrà soltanto essere questo il mio compito, perchè il custode dell’edificio, deve evitare che l’eresia ne valichi l’accesso senza almeno che un tentativo di difesa sia opposto. E qui noi ci avviciniamo a temi brucianti, che chiameremo speranza, per chè qualunque siano le tempeste che scuotono oggi la vita italiana,no abbiamo il dovere di ricordare che la vita non si arresta ed è fatale che la vita non si cristallizzi nel male, sia esso errore o la rivolta. Il sacro valore della vita, sia ferma precisamente in ciò, essere una marcia continua verso l’ideale, anche quando si debbano scrivere pagine che sarebbero tanto desiderabile non fossero riempite. In queste parole è un impegno di lotta.” Viviamo un’ora che è un enigma. E la crisi della Giustizia o amici, permettete che io non la veda soltanto come un problema di edifici, e di personale, ma è u problema legislaltivo. Soppressione dei tribunali si dice. E si dice cosa incauta. Perchè il primo dovere di tutti i regimi, di tutti gli orientamenti politici, è che la giustizia sia vicina a coloro che ne hanno bisogno.Occorre impedire che la giustizia sia una meta ed una garanzia raggiungibile soltanto quando abbondino le forze fisiche o i mezzi finanziari di coloro che tendono la mano per chiedere i suoi provvedimenti.” Ma io guardo alla conservazione e alla tutela dei tribunali anche di modesta circoscrizione territoriale, come una componente tra le piu sicura ed afficaci della vita collettiva. La giustizia deve essere soprattutto la scuola del costume morale e coloro che , per convenienze di bilancio, credono di potere e dover ridurre il numero dei tribunali, s’ingannano, perchè le economie che essi realizzerebbero in questo settore, sarebbero superate invece della enormità dei mezzi che lo stato dovrebbe profondere per impedire le conseguenze dello spegnersi di questi focolari di convivenza morale , che sono i tribunali.”.

Da questo breve stralcio dell’intervento del Grande Maestro De Marsico, possiamo comprendere come siano attuali i temi che allora furono sapientemente affrontati. Cicerone, nell’estremo tentativo di salvare l’ormai agonizzante Repubblica, propose un complesso di valori su cui fondare una possibile ripresa. Nel “De officiis”, infatti dettò i suoi principi morali , indicando che era giunto il momento che:” ita fit,ut agere considerate pluris sit quam cogitare prudenter.( è meglio un agire ponderato che un parlare assennato) . Noi avvocati abbiamo il dovere di continuare l’opera di De Marsico e di quegli avvocati che prima e dopo di Lui tanto hanno speso per la giustizia in terra Cilentana.. D’altronde noi siamo il luogo dei “Moti” e pertanto è sempre valido il motto dei nostri avi: “Surgite bona gente a stu paese.”

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *