Antonella Inglese
PADULA – È facile tra compagni di liceo perdersi di vista, ancor prima di varcare la soglia della decade successiva. È facile quasi quanto ritrovarsi grazie ai social… Così, qualche giorno fa mi arriva un messaggio di Marco Vegliante, una di quelle persone che se non senti da un po’ immagini si trovi sulle pendici del Machu Picchu o in Erasmus in qualche città europea. Marco, infatti, è sempre stato un instancabile viaggiatore che in 28 anni di vita ha visitato oltre 30 paesi e ha vissuto per lunghi periodi di tempo in Brasile, Inghilterra e Francia, perciò non mi avrebbe sorpreso saperlo a circumnavigare il globo in quest’ultimo anno, piuttosto mi ha sorpreso scoprire che il “vagamundo” per un anno si è fermato.
L’11 luglio del 2019 a Marco hanno diagnosticato un cancro al testicolo e da quel giorno il suo è stato sì un peregrinare, ma tra medici ed ospedali. Quando Marco mi ha raccontato al telefono gli avvenimenti di quest’ultimo anno, due cose mi hanno colpita: il suo tono carico di consapevolezza e la sua storia che non sfiorava mai le corde del pietismo ma al contrario strimpellava le corde della speranza, dell’ottimismo inguaribile che lo ha sempre contraddistinto. Eppure la sua è una di quelle storie che fa riflettere e a tratti arrabbiare, perché ci ricordano che al peggio non c’è mai fine e che il tempismo di certi avvenimenti a volte è veramente disarmante.
Le valigie per gli USA erano già pronte il giorno che Marco ha ricevuto la diagnosi: “Ero preparato al peggio – mi dice – ma in cuor mio speravo che le cose sarebbero comunque andate per il meglio e magari di poter partire lo stesso, se non per gli Stati Uniti almeno per Parigi dove mi attendeva uno stage”. Il desiderio di non perdere l’opportunità di lavoro in Francia era anche accompagnato dalla volontà di avere di quella nazione un ricordo diverso, non permeato dalla malattia di suo padre: “Ci tenevo a coronare il mio percorso universitario con una tirocinio di 4 mesi a Parigi. Per me non era solo un’esperienza formativa, ma anche una rivincita. Due anni prima, nel 2017, durante il mio Erasmus in Francia, a mio padre fu diagnosticato un cancro ai polmoni che lo portò via pochi mesi dopo. Quella che per migliaia di studenti è una delle esperienze più belle della vita, rappresenta per me il ricordo di un evento traumatico. Per questo avevo deciso di vivere un’altra esperienza Erasmus in Francia, una nuova, non segnata da eventi spiacevoli”.
Ma la vita aveva in mente altri piani, e così Marco si ritrova a lottare contro la malattia e lo fa senza farsi sopraffare dallo sconforto ma cercando di mantenere un atteggiamento il più possibile positivo. Decide, infatti, di iniziare comunque il tirocinio a Parigi e dopo l’operazione si trasferisce pur mantenendosi sempre in contatto con i medici e seguendo alla lettera i protocolli. La volontà di non farsi ostacolare dalla malattia è tale da decidere persino di fare la chemioterapia nella capitale francese, ma le difficoltà da affrontare da solo e in una grande città sono troppe e a quel punto Marco si vede costretto a cedere e a rientrare a Milano per completare le cure.
“Finite le cure, sono tornato a Parigi, ho completato il tirocinio e due mesi dopo ho conseguito la laurea in International Business. Ero pronto per lasciarmi tutto alle spalle e partire finalmente per il mio agognato viaggio in USA e Canada ma è arrivato il coronavirus a sconvolgere, ancora una volta, i miei piani”. A questo punto chiunque sarebbe caduto nello sconforto ed è quello che è accaduto anche a Marco quando l’immobilismo generale della pandemia e la quarantena trascorsa a Milano lo inchiodavano a letto immobile a fissare il soffitto, ma ancora una volta ha trovato la forza per dare un colpo di reni e trovare uno scopo, un nuovo traguardo. Così è nata l’idea di Cambia Marcia la sfida che a partire dal prossimo 11 luglio 2020, ad un anno esatto dalla diagnosi, porterà Marco ad attraversare l’Italia in bici percorrendo 1500 km tra Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio e Campania, per raggiungere il Cilento e tornare a casa.
Durante il suo viaggio sul sito www.cambiamarcia.org, Marco, promuoverà una raccolta fondi in favore della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ma non solo: “Cambia Marcia oltre a rammentare l’importanza della Ricerca e della prevenzione, vuole essere un messaggio di speranza dedicato a tutte le persone che stanno lottando contro questo male, affinché possano trovare nel racconto di questo viaggio la forza e la motivazione che li aiuti ad andare avanti nella loro personale battaglia”. Inoltre, durante il suo viaggio che sarà possibile seguire sulla pagina facebook Cambia Marcia e dall’account instagram cambia_marcia, Marco racconterà la sua storia mostrando le immagini dei luoghi che attraverserà. La ripartenza di Marco, in effetti, coincide con quella del nostro Paese dopo l’emergenza Covid, e uno dei suoi obiettivi sarà proprio quello di promuovere il turismo sostenibile e la bellezza dell’Italia da nord a sud. Un viaggio che è una rinascita, il rientro a casa dopo un lungo peregrinare, un ritorno da vincitore nella sua terra, a Padula nel Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Alla fine di una lunga chiacchierata ho chiesto a Marco “quanti giorni pensi ci vorranno per arrivare a Padula?” e la sua risposta è stata questa: “Quando ti danno la diagnosi di un tumore sai quando inizia la battaglia ma non sai quando e come finirà… Questo viaggio inizia l’11 luglio ma non so quando arriverò, quanto riuscirò a pedalare ogni giorno, dove mi fermerò per riposare… Non vedo l’ora di scoprirlo anch’io!”.
11 luglio 2019: LA FORZA DELLA VITA DI MARCO VEGLIANTE di Padula
11 luglio 2020: CAMBIA MARCIA ,IL VIAGGIO IN BICICLETTA MILANO-PADULA (SA) ,UN MESSAGGIO DI SPERANZA DEDICATO A TUTTE LE PERSONE CHE LOTTANO CONTRO IL CANCRO .Un gesto nobile per la ricerca sul cancro , una raccolta fondi che saranno devoluti ALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO.
Congratulazioni vivissime Marco e un caro ricordo al compianto MIMMO.