Settantaquattromila cittadini italiani, tre anni fa, hanno sottoscritto e sostenuto la proposta di legge costituzionale per introdurre la separazione delle carriere dei giudici e dei magistrati del pubblico ministero per la discussione in parlamento.

 

Dr. Pietro Cusati

dr. Pietro Cusati - giurista, giornalista

Roma ,15 luglio 2020 .Autonomia e indipendenza ,separare le carriere tra magistrati della pubblica accusa e giudici e due separati C.S.M.  L’Unione Camere Penali Italiane, presieduta dall’Avv. Gian Domenico Caiazza, si appella  ai rappresentanti politici della maggioranza di governo affinché la proposta di legge costituzionale per introdurre la separazione delle carriere dei giudici e dei magistrati  del pubblico Ministero venga urgentemente discussa in parlamento. Settantaquattromila cittadini italiani hanno sostenuto e  sottoscritto,tre anni fa, alla presenza di un pubblico ufficiale per chiedere l’introduzione di questa riforma costituzionale. Occorre poi, da subito, vietare prassi che consentono il distacco di Magistrati presso i Ministeri, ed in primo luogo il Ministero della Giustizia. La riforma è necessaria per realizzare l’effettiva terzietà del giudice e attuare il giusto processo. Il Ministro della Giustizia ha avuto più volte modo di affermare, anche in occasioni di consultazione con gli organismi rappresentativi dell’Avvocatura, la necessità che le istituzioni politiche si confrontino su un tema proposto direttamente dai cittadini. Deputati di tutti i partiti hanno aderito alla costituzione dell’Intergruppo parlamentare a sostegno della calendarizzazione e della discussione in Parlamento della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare sulla separazione delle carriere. I gravi fatti  delle correnti dei Magistrati al  CSM  e al  Ministero della Giustizia hanno  minato la credibilità e il funzionamento dell’amministrazione della giustizia. Alla base di tale disfunzione sta il vero e proprio conflitto di interessi  i consiglieri del CSM  vengono eletti proprio da coloro che devono essere valutati.Il risultato di questa situazione è che posizioni di responsabilità vengono assegnate sulla base non delle qualità professionali ma delle correnti dei candidati. La riforma della Giustizia deve iniziare dalla crisi del potere giudiziario che non ha precedenti nella sua storia e occorre da subito riformare  l’ordinamento giudiziario. In Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati  pende il disegno di legge di iniziativa popolare per la separazione delle carriere dei magistrati, promosso dall’Unione Camere Penali italiane e sottoscritto da oltre settantamila cittadini italiani. Se la proposta diventasse legge, le carriere di giudice e pubblico ministero verrebbero separate,- come accade in quasi tutti gli altri Paesi , senza la possibilità di una trasformazione di ruolo, ma garantendo l’autonomia e l’indipendenza che caratterizzano la magistratura. In realtà, si è osservato che all’interno della Costituzione non è rilevabile alcun principio che vieti di separare le carriere di pm e di giudice, pur considerando la magistratura un unico ordine, così come sottolineato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 37 del 2000. Riparta da qui la riscossa ed il riscatto delle nostre istituzioni giudiziarie, della credibilità della magistratura e della giurisdizione, in nome della separazione dei poteri e della indipendenza ed autonomia della magistratura. Ora più che mai, dopo lo scandalo di  queste settimane, la proposta appare una misura urgente e non più rinviabile.Infine il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,nella sua qualità di Presidente del C.S.M.,ha presieduto,in ossequio ad una prassi consolidata,al Palazzo del Quirinale l’Assemblea plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura che ha nominato Pietro Curzio, Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione. ‘’Certamente il Presidente Curzio saprà svolgere l’impegnativo incarico di Primo Presidente con consapevolezza e lungimiranza’’,ha sottolineato il Capo dello Stato ,’’sono certo che saprà anche fornire un apporto significativo anche al Consiglio Superiore e al suo Comitato di presidenza, contribuendo a promuovere quel rinnovamento del governo autonomo di cui vi è necessità da tutti avvertita’’.’’Vorrei riprendere le parole di poc’anzi del Presidente Mammone che ha parlato del Consiglio Superiore con l’esigenza che esprima la terzietà del giudice, e del Procuratore Salvi sul significato di governo autonomo e non di autogoverno. Vi è una considerazione di fondo che queste parole esprimono e che vorrei fare mie’’.

 

 

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