“Curteri la storia di un piccolo villaggio della carta del mercato”.

 

Clementina Leone

Don Raffaele De Cristofaro, Rocco Pierri e Gennaro Iannuzzi, pochi giorni fa hanno presentato il loro libro intitolato: “Curteri la storia di un piccolo villaggio della carta del mercato”. Un grande lavoro, grazie al quale sarà possibile scoprire tante news e curiosità sulla  meravigliosa frazione del Comune di Mercato San Severino oggetto del libro. Ma attraverso le parole degli autori scopriamo qualcosa di più.

Come mai avete deciso di scrivere un libro sulla storia di Curteri?

Nel corso degli anni sono state scritte diverse monografie su altre frazioni del comune di Mercato S. Severino (Oscato, Spiano, Ciorani, Monticelli, Sant’Angelo, Piazza del Galdo, Corticelle, Pandola e Acigliano). Sebbene vi fossero anche notizie su Curteri, mancava una monografia sul paese.

Quanto tempo ci è voluto?

Il lavoro di ricerca e scrittura è durato circa due anni e mezzo.

Che tipo di ricerche sono state fatte?

Si è partiti con delle interviste alle persone più anziane della comunità, poi si è passati al lavoro di archivio, consultando in primis presso la biblioteca Comunale “Michele Prisco” sita ad Acigliano grazie alla disponibilità della responsabile dr.ssa Clementina Leone, l’archivio comunale di Mercato S. Severino, poi l’archivio diocesano di Salerno e l’archivio di stato di Salerno. La parte principale del lavoro ha riguardato l’archivio diocesano, dove sono stati studiati i verbali delle Sante Visite effettuate dagli Arcivescovi di Salerno, gli Status animarum, inventari e documenti di altra natura.

La storia di Curteri in breve

Curteri ha un’origine molto antica.A partire dall’antica Rota di età romana, il libro racconta la storia civile e religiosa della frazione, ricordando eventi lieti e tristi che si sono succeduti nel corso dei secoli. Ampio spazio è dedicato ai luoghi di culto tra cui, da ricordare, l’antica chiesa parrocchiale di S. Maria a Rota (poi intitolata a S. Marco), la più antica del circondario, della quale vi è una prima testimonianza scritta risalente al 803 d.C. Altre pagine raccontano il vecchio Sanatorio “Villa Maria”, i cittadini illustri, la vita civile e associativa e i tanti parroci che si sono susseguiti alla guida della parrocchia “San Marco a Rota” a partire dalla fine del Cinquecento.

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