Tribunale di Lagonegro: spazi cercasi !!

Aldo Bianchini

Il presidente del Tribunale di Lagonegro dr. Luigi Pentangelo, al centro tra l'avv. Gherardo Cappelli (presidente ordine avvocati, a sinistra) e il giornalista Pietro Cusati (segretario associazione giornalisti amici del vallo di diano)

VALLO di DIANO – Gli avvocati del foro di Lagonegro/Sala Consilina leggono le ordinanze e i decreti che il Presidente del tribunale emette nell’esercizio del suo mandato e della sue funzioni ?

Io personalmente credo di no. E lo dico con una buona base di cognizione di causa, perché se avessero letto il “decreto n. 83/2020” lo avrebbero subito sposato oppure lo avrebbero aspramente contestato.; spiace rimarcare che non hanno letto, o non con la dovuta attenzione, neanche il successivo decreto (n. 84/2020) che amplia il concetto della impraticabilità del Tribunale di Lagonegro estendendolo anche al settore civile.

Niente di tutto questo è accaduto; come sempre alcune cose significative passano sottotono e presto vengono dimenticate; probabilmente, come nella fattispecie, la strana apatia che caratterizza qualsiasi ordine professionale, nel trascurare elementi importanti per la crescita e la tenuta generale, serve probabilmente a coprire eventuali e forse evidenti responsabilità.

 

Per la prima volta da quando il Tribunale di Sala Consilina è stato soppresso ed accorpato a quello più piccolo di Lagonegro (fuori provincia e fuori regione, territorialmente parlando) un “signor magistrato” ha preso carta e penna e, mettendo nero su bianco, ha “decretato” che gli spazi giudiziari esistenti nel tribunale di Lagonegro ed annesse pertinenze non sono sufficienti al normale svolgimento dell’attività sia dal punto di vista giudiziario che da quello forense e che, inoltre, non garantiscono la perfetta sicurezza ai fini anticovid né degli operatori e neppure degli avventori.

Certo il dott. Luigi Pentangelo, presidente del Tribunale di Lagonegro, nello scrivere e firmare le due ordinanze, da avveduto qual è, ha rimarcato molto gli aspetti della sicurezza anticovid per non incartarsi in un discorso meramente politico, ma al tempo stesso ha lanciato un preciso messaggio diretto a tutti quelli che potevano evitare quell’obbrobrio di accorpamento  di una struttura più grande in una più piccola.

Il Presidente, per la precisione, tra l’altro scrive che: “… tenuto conto che inadeguata è, in generale, la logistica degli spazi del Palazzo di Giustizia e, in particolare, la superficie e la collocazione delle aule del tribunale destinate al settore penale …” decreta in via cautelativa la frequentazione degli spazi esistenti ad un limite massimo di dieci processi per volta, al fine di tutelare la sicurezza di tutti.

E pensare che nella struttura dell’ex Tribunale di Sala Consilina (costruito secondo i dettami dell’edilizia giudiziaria e quindi perfettamente a norma) le aule sono rimaste lì abbandonate e desolatamente esposto alle incurie del tempo. Una vera vergogna che chi poteva e doveva leggere le due ordinanze, che chi può e dovrebbe mettere subito a disposizione la parte necessaria della struttura di Sala C. faccia finta di no n aver letto e di non aver capito: mi chiedo cosa ci stanno a fare due consiglieri regionali e quindici sindaci del Vallo di Diano se non leggono, non pensano e non agiscono. Sicuramente qualcuno dirà che non serve a niente, ma ribadisco che almeno un po’ di battaglia politica la si può tranquillamente portare avanti. Invece niente.

 

Tutti ricordiamo le polemiche successive all’accorpamento del tribunale di Sala C. in quello di Lagonegro e tutti ricordiamo l’insipienza dei politici e degli avvocati valdianesi che svendettero la loro struttura al modico prezzo di una modesta cena nel lagonegrese.

Ebbene contrariamente ai Presidenti di prima abbiamo adesso un Presidente come Pentangelo che, comunque, pur con tutte le cautele del caso ha messo nero su bianco una stortura che è sotto gli occhi di tutti ed ha emanato addirittura due decreti che, se ben letti, possono diventare una sorta di leva per smantellare l’idiozia dell’accorpamento.

Il primo decreto è del 1° dicembre 2020, il secondo è del 4 dicembre 2020; mi sarei aspettato che nelle 24 ore successive, non di più, sull’argomento si fossero lanciati almeno due personaggi: il sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone e il presidente dell’ordine degli avvocati Gherardo Cappelli, entrambi avvocati ed entrambi interessati alla risoluzione del grave problema dell’insufficienza degli spazi anche al fine di tutelare al meglio gli utenti della giustizia.

Da entrambi, ma soprattutto dall’avvocato Cavallone che è anche sindaco della città in cui esiste una struttura lasciata vuota, mi sarei aspettato che immediatamente offrissero la disponibilità degli spazi ancora esistenti in quella che è stata per decenni la sede storica del Tribunale di Sala Consilina.

Invece il silenzio è stato tombale, anche da parte dei politici; ma da questi ultimi ormai non mi aspetto più niente in considerazione della loro ormai risaputa inefficienza.

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