TANAGRO: sulle onde del fiume … la guerra dei comunicati tra Matera e Pellegrino

Aldo Bianchini

Il fiume Tanagro, esondazione in agro di Polla

VALLO di DIANO – Quando si diventa personaggi pubblici (all’improvviso, per caso, per merito o per fortuna) bisogna aggiornare rapidamente il proprio bagaglio relazione e comunicazionale per meglio interagire con il popolo degli elettori.

In caso contrario si scade, come nella fattispecie, in una squallida guerra di comunicati che, scritti e divulgati con troppa facilità, portano più a schierarsi dall’una o dall’altra parte, piuttosto che aprire spazi per la risoluzione dei problemi collettivi.

Era nell’aria e il caso è puntualmente esploso; Pellegrino fa un comunicato sul Fiume Tanagro e subito arriva la smentita (ed anche una malcelata denigrazione) da parte di alcuni sindaci schierati apertamente con Matera; come si stesse combattendo l’ultima battaglia della vita, invece di pensare al gravissimo problema del fiume che esonda ogni anno; insomma con l’esondazione dilaga lo scontro come fossero due “nemici personali” e non semplicemente “avversari politici”.

Così non si va da nessuna parte, l’ho già scritto e lo ripeto con forza: l’elettore medio valdianese, che ha saputo votare per la prima volta nella storia, ha mandato a Palazzo Santa Lucia (sede della Regione Campania a Napoli) due ottimi rappresentanti politici locali, l’avv. Corrado Matera e il dr. med. Tommaso Pellegrino.

Come tanti mi aspettavano che dopo le normali ed anche forti contrapposizioni tipiche delle campagne elettorale, all’indomani dell’esito, si sarebbero sentiti o incontrati ed insieme avrebbero deciso le linee future dei loro interventi in favore del territorio. Niente di tutto questo è accaduto; anzi col tempo emergono vecchi e nuovi rancori tra i due contendenti, rancori che coinvolgono e trascinano nello squallido conflitto alcuni sindaci del Vallo che singolarmente o in gruppo e a turno si schierano con questo o quel consigliere regionale.

Il problema delle esondazioni del Tanagro è storico e non riguarda né Matera, né Pellegrino e neppure il Consorzio di Bonifica; il fiume Tanagro è nato con questo problema che neanche l’estesa bonifica ha sanato e superato; ci vorrebbero opere quasi faraoniche per superarlo, opere che richiederebbero decine di anni per la loro realizzazione.

Quindi il problema è più relazionale che tendente alla soluzione definitiva; niente da dire, ad esempio, sull’operazione annunciata e realizzata in 24 ore dal c.r. Corrado Matera subito dopo le esondazioni di un paio di settimane fa (e questo giornale ne ha dato correttamente notizia plaudendo anche all’azione), ma questa azione, a mio avviso, non può fare cantare vittoria a nessuno perché il “problema Tanagro” non si risolve con interventi mirati e molto localizzati.

E mentre va avanti la guerra dei comunicati con quale estemporanea discesa in campo di pochi sindaci (qualcuno anche in rappresentanza di Comuni morosi verso il Consorzio), mentre tutti gli altri sindaci assistono attoniti e immobili (quasi non esistessero !!) e non si rendono conto che altre zone del territorio provinciale, leggasi Cilento, già programmano il futuro immediato e prossimo; come nel caso dell’on. Simone Valiante che nonostante sia stato sconfitto pesantemente alle regionali già pensa e parla dell’alta velocità che dovrebbe essere realizzata forse nel prossimo secolo.

Cerco di non prendere le parti di nessuno e leggendo i comunicati attentamente ho scoperto che Pellegrino ha messo l’accento su un elemento del problema che anche il Consorzio (per bocca del presidente Curcio) ha spesso lamentato; scrive Pellegrino “Ritengo, inoltre,  oramai indifferibile il passaggio di competenze al Consorzio di bonifica per ottenere una manutenzione costante ed efficiente”; ebbene a questa che sembra un’apertura di dialogo molto importante, ecco cosa rispondono quattro sindaci (che non hanno letto attentamente il comunicato ?): “È poco onesto raccontare ai cittadini che nel 2020, in piena pandemia, si sarebbe potuto realizzare l’intero programma.

Ma non era stato detto, l’anno scorso, che la presunta inerzia del Consorzio dipendeva dalla non chiarezza delle attribuzioni ?

Probabilmente lo scontro dei comunicati ha annebbiato le idee ed in queste condizioni è molto facile rispondere “b” ad uno che dice “a” perdendo l’obbiettivo principale che è, e rimane, la risoluzione dei problemi.

 

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