Mio caro Beppe hai toppato

da “amicibeppegrillopontecagnano”

Il video di Beppe Grillo nel quale difende il figlio indagato per un caso di stupro mi ha profondamente colpito. È ovvio che nei momenti difficili le nostre fragilità vengano fuori con estrema veemenza ed è sicuramente questo il caso, ma non possiamo tacere dinanzi alla gravità delle esternazioni vomitate in quel video.

La nemmeno tanto velata colpevolizzazione della vittima, a cui viene contestato di aver denunciato dopo otto giorni l’accaduto, e l’allusione al video dove pare che i ragazzi si stessero divertendo è qualcosa di indecente.

Minimizzare gli eventi in un caso così denota una incredibile superficialità, cosa ancor più grave se fatta da un personaggio pubblico che ha avuto e sovente ha un ruolo politico di primo piano nel panorama nazionale.

In un momento storico nel quale tacere sembra essere una strada non più percorribile, Beppe Grillo decide di esporsi per difendere il figlio – perché lui (Beppe) il video l’ha visto e dal video ha potuto comprendere, anche se non era presente, che violenza non c’è stata. Dimentico forse che la violenza non è solo quella fisica ma è anche quella psicologica, difficilmente inquadrabile dall’obiettivo di una telecamera.

Quale che sia la verità su questa vicenda, quella raccontata dalle immagini, piuttosto che quella denunciata dalla vittima, trovo assurdo che si possa avallare un atteggiamento del genere.

In quanto attivista del Gruppo 5 Stelle di Pontecagnano Faiano, gruppo che si chiama “Amici di Beppe Grillo”, mi sento di prendere le distanze da queste dichiarazioni, condannandole in toto.

Dichiarazioni che si immergono in un contesto storico che ha visto un progressivo aumento del fenomeno della violenza di genere, ancor più in quest’ultimo anno di pandemia. Un aumento definito “Allarmante” nei dati della relazione annuale sull’amministrazione della giustizia firmata dal Presidente della Corte d’appello di Salerno, Iside Russo. Il regime eccezionale e d’urgenza imposto dalla pandemia con le misure restrittive della libertà di circolazione delle persone, ha prodotto, con la permanenza forzata tra le mura domestiche, un’agevolazione dei reati che vedono, in prevalenza, le donne vittime di sopraffazioni fisiche e psicologiche, sia nell’ambito familiare che all’esterno.

Le varie forme di violenza di genere, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenze sessuali, lesioni, minacce, violenze private, ecc… sono un problema enorme a cui spesso gli strumenti legislativi non riescono e non possono dare una risposta.

Risposta che in questo caso deve necessariamente passare dalla cultura, una cultura fatta di sensibilità e di doveroso rispetto per quello che può essere il dolore di una persona che ha trovato la forza di denunciare una cosa così grave come una violenza sessuale.

Ho riguardato il video più di una volta ma non riesco a giustificare, con la comprensibile apprensione per la sorte di un figlio, le parole pesanti come macigni del padre Beppe Grillo.

Spero umanamente che la verità possa venire a galla, ma nell’immediato sento la necessità di sottolineare tutta la mia indignazione.

Il 10 APRILE il nostro gruppo ha fatto una richiesta, unendosi al coro del circolo di Possibile di Pontecagnano Faiano, per chiedere una maggiore attenzione rispetto alle politiche di genere con azioni concrete da parte dell’Amministrazione comunale, che potrebbe già domani decidere di “detassare” i prodotti igienici o sanitari destinati alle donne nella farmacia comunale; così come chiesto da un collettivo di associazioni e comitati cittadini che da mesi in modo lodevole si muove per promuovere la sensibilizzazione.

Il tema di genere passa necessariamente dal linguaggio e chi ha un ruolo pubblico deve proporre sempre un confronto rispettoso e civile.

Nessuno è immune da scivoloni, ma la mia libertà passa anche dall’impossibilità per me di tacere solo perché a dire una cosa truce è stato uno che ha avuto il merito di portare dalle piazze al Parlamento il malessere di una bella fetta di italiani.

Dire quello che penso ed agire di conseguenza è la bussola del mio fare politica e questa volta, caro Beppe, hai toppato alla grande.

 

Matteo Zoccoli

 

 

 

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