Scandicci (Firenze) Il Presidente della Repubblica Mattarella: la magistratura ritrovi il prestigio, basta con i protagonismi.

 

 

dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Scandicci (Firenze) 24 novembre 2021 . La riforma del C.S.M., non è più rinviabile. Il coraggio del cambiamento è la sfida di fronte a cui si trova il nostro Paese, Magistratura inclusa.”Le vicende registrate negli ultimi tempi nell’ambito della Magistratura non possono e non devono indebolire l’esercizio della “funzione giustizia” , essenziale per la coesione di una comunità , attività svolta quotidianamente, con serietà, impegno e dedizione, negli uffici giudiziari’’. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che  ha partecipato a Scandicci ( Firenze) alla cerimonia per il decennale della Scuola Superiore della Magistratura,presenti all’evento il Presidente della Scuola, Giorgio Lattanzi e il comitato direttivo, il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura,David Ermini  e la Ministra  della Giustizia,Marta Cartabia,il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il Sindaco di Scandicci Sandro Fallani. L’arrivo del Presidente  Mattarella è stato salutato  dall’inno di Mameli intonato dal Coro delle voci bianche di Firenze-Scandicci, insieme agli studenti degli istituti comprensivi “Rossella Casini” e “Vasco Pratolini”. ‘’ Alla Scuola compete, in questa congiuntura, imprimere impulso alla consapevolezza di ogni magistrato dell’etica che deve accompagnarlo, dalla quale non si può prescindere per assicurare al cittadino la doverosa qualità e credibilità dell’Ordine giudiziario.Anche la garanzia della sua indipendenza , elemento irrinunziabile nel modello della Costituzione , risiede nel prestigio che gli viene riconosciuto e, quindi, anzitutto nella coscienza dei cittadini.È un terreno sul quale non sono ammesse esitazioni o incertezze: la Magistratura è chiamata, in questo periodo, a rivitalizzare le proprie radici deontologiche, valorizzando l’imparzialità e l’irreprensibilità delle condotte individuali; rifuggendo dalle chiusure dell’autoreferenzialità e del protagonismo.L’organo di governo autonomo, quale presidio costituzionale per la tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura, è chiamato ad assicurare le migliori soluzioni per il funzionamento dell’organizzazione giudiziaria, senza mai cedere ad una sterile difesa corporativa. Il dibattito sul sistema elettorale dei componenti del Consiglio superiore deve ormai concludersi con una riforma che sappia sradicare accordi e prassi elusive di norme che, poste a tutela della competizione elettorale, sono state talvolta utilizzate per aggirare le finalità della legge. È indispensabile, quindi, che la riforma venga al più presto realizzata, tenendo conto dell’appuntamento ineludibile del prossimo rinnovo del Consiglio superiore. La “funzione giustizia” è chiamata a concorrere per sostenere la ripresa del Paese, nell’ambito del processo di modernizzazione, per realizzare gli obiettivi indicati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il potenziamento dell’Ufficio del processo si pone, in questa prospettiva, come strumento diretto ad aumentare gli standard di produttività nella volontà di dare risposte alla domanda di giustizia in maniera più efficace e tempestiva.L’emergenza pandemica , dalla quale potremo uscire soltanto grazie al completamento della campagna vaccinale, ha reso ancor più evidente l’irrompere , anche nelle aule di tribunale , di istanze individuali alla ricerca di risposte con attese sovente contraddittorie. Al giudice compete trovare soluzioni ancorate al diritto positivo e, al contempo, correttamente declinate in ragione della loro incidenza sull’intera società. La Guardasigilli  Marta Cartabia ha ricordato  come la Scuola svolga un compito essenziale non solo nella preparazione dei nuovi magistrati ma anche e soprattutto a favore di tutte le figure in servizio, qualunque sia la loro anzianità ed esperienza professionale.“Se è vero che aver superato la difficile selezione del concorso rappresenta una garanzia di conoscenza tecnica del diritto, è altrettanto vero, come ammoniva un grande giurista, Francesco Carnelutti , che ‘chi conosce solo il diritto, non conosce nemmeno il diritto’. Di qui il valore inestimabile della Scuola della magistratura, che mette a disposizione un’ampia possibilità di formazione permanente e di riflessione culturale ad ampio spettro: una possibilità di arricchimento per il singolo giudice e per l’intero corpo della magistratura che, vista dalla prospettiva del Ministro della giustizia, appare preziosa per una pluralità di ragioni” , ha  specificato  la Ministra Cartabia.“Credo la formazione permanente sia anche una fondamentale alleata, per il pieno recupero della credibilità e della fiducia nella magistratura, cui tutti dobbiamo tendere e a cui tutti stiamo lavorando” .“La Scuola è un presidio di tutti questi valori: preparazione, cultura, indipendenza, autonomia, credibilità. Non è solo un luogo dove si trasmette un, pur indispensabile, sapere tecnico, ma è il luogo in cui l’autorevolezza del giudice è costantemente corroborata”.

 

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