Luci d’Artista 2021: prima e dopo lo stop … confusione, poca trasparenza, flop della comunicazione e molta paura ?

 

Aldo Bianchini

Le luci d'artista di Salerno ... vecchio ricordo ?

SALERNO – Prima di affrontare l’argomento annunciato nel titolo è necessaria una premessa di fondo: “Non c’è niente al mondo che possa essere organizzato in piena sicurezza”, quindi nessun piano e nessuna commissione potrà mai garantire che un progetto sia perfettamente strutturato, soprattutto quando si parla di ordine e sicurezza pubblica. Se non si capisce questo concetto, ci saranno sempre due schieramenti contrapposti e cioè da una parte chi propone il progetto e dall’altra chi ride e attacca i progettisti, con al centro una commissione della quale non sempre e non tutti i componenti sono mai stati su un cantiere o hanno realizzato un progetto. Ragion per cui sono tutti avvisati: i proponenti che fanno probabilmente copia e incolla, gli oppositori che qualora dovessero un domani gestire il progetto incontrerebbero le stesse difficoltà e i componenti il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che negli scorsi anni hanno praticamente sempre approvato lo stesso progetto ed oggi, se non lo boccia, mette le mani avanti e lo rispedisce al mittente; per paura ?

In tutto questo guazzabuglio, inerente le cosiddette “Luci d’artista”, a soffrirne di più è stata la comunicazione: quasi inesistente da parte del Comune (eccezion fatta per una inutile e controproducente intervista dell’assessore alla trasparenza Tringali che potrebbe aver stuzzicato il senso di autoritarismo del presuntuoso comitato prefettizio), sgangherata da parte degli oppositori ed infine assolutamente inefficace da parte del mondo del giornalismo che, pur non essendo specializzato nel settore, inebriandosi soltanto di roboanti definizioni quali safety e security,  parla e scrive di sicurezza senza approfondire il problema che c’è sempre stato, c’è e ci sarà.

Dr. Claudio Tringali, ex magistrato e attuale assessore alla trasparenza del comune di Salerno

In circa quarant’anni ho esaminato migliaia di progetti di prevenzione finalizzata alla sicurezza sul lavoro ed in ogni altro settore che sconfina facilmente nell’ordine pubblico, e confesso di non aver mai, dico mai, avuto una certezza definitiva di giudizio in quanto il mondo della prevenzione e della sicurezza è talmente vasto, opinabile e contestabile che è pura chimera  ritenere di aver soddisfatto tutti i punti in campo.

Al posto di chi ridicolizza soltanto il Comune per aver presentato un piano-sicurezza sicuramente carente, chiamerei in causa ed alle relative responsabilità anche i comitati che negli anni scorsi hanno approvato il piano (copiato e rivisto con qualche modifica) e che oggi lo bocciano forse per paura (inchiesta giudiziaria in corso !!) o indignazione (a causa dell’intervista dell’assessore alla trasparenza).

Meglio non parlare degli sgangherati commenti, privi di ogni cognizione di causa, sui social ed anche sui gruppi di laboratori politici, è disgustoso..

Arch. Enzo Napoli, sindaco di Salerno

Lo stesso errore di Tringali lo ha commesso anche il sindaco Napoli quando, inebriandosi anch’egli ai microfoni di una tv locale, ha pomposamente dichiarato che sarà sufficiente qualche approfondimento tecnico. Capisco l’esigenza del sindaco di fornire spiegazioni, varrebbe però la pena di concordarle prima almeno con l’assessore alla trasparenza per affidarsi poi ad un comunicato scritto, attesa la difficoltà dell’argomento. Ma niente da fare, esiste la “televisionite” (diceva un mio vecchio editore) che sovrasta tutto. Durante la campagna elettorale c’era una portavoce del sindaco che funzionava benissimo: dov’è finita ?

Infine, ho letto (sempre sulla stampa locale) che il Comitato avrebbe rilevato che tra le altre cose non sarebbero state indicate le modalità per far rispettare l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto in situazioni di assembramento. Ma che bravi questi componenti il Comitato, davvero di grande livello tecnico la loro scoperta dell’uovo di Colombo; ma come si fa a pretendere da un piccolo Comune di provincia tutte queste indicazioni quando il Governo nazionale, il generale Figliuolo, i governatori regionali, le grandi metropoli, e la politica in generale non sanno, ancora oggi, a quale santo appellarsi per risolvere la questione.

La soluzione è dietro l’angolo: chiudere tutto e rimandare al prossimo anno.

 

 

One thought on “Luci d’Artista 2021: prima e dopo lo stop … confusione, poca trasparenza, flop della comunicazione e molta paura ?

  1. E bravi, i nostri “apprendisti stregoni”…
    Certamente,per esprimere un giudizio sul “sistema sicurezza”si saranno avvalsi della consulenza di specialisti del settore…O NO ???

    Ma poi, perché fare prima tutto il lavoro,sprecare danaro ( il nostro) e poi ,all’ultimo atto accorgersi di certe carenze, a dir loro, essenziali?????

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