Aldo Bianchini
SALERNO – Rarissime volte scrivo di calcio e della Salernitana. Lo faccio questa volta perché sono convinto che nessuno ha avvertito l’allenatore della Salernitana “Davide Nicola” della difficoltà che gli uomini del calcio nostrano hanno sempre avuto con una tifoseria calda ed anche male orientata.
L 28^ giornata del campionato di Serie A è ormai alle spalle e dopo il pauroso 5-0 del Meazza contro l’Inter (22° 40° 56° Martinez, 64° 69° Dzeko) è il caso di cominciare a trarre delle conclusioni su un campionato nato male e condotto ancora peggio; non scendo, ovviamente, nei dettagli tecnici perché non ne sono capace; per questo mi intrattengo sugli aspetti relazionali tra pubblico, tifosi, squadra e dirigenti, ricordando a tutti le difficoltà sempre incontrate a Salerno da tutti, eccezion fatta per i due periodi d’oro di Delio Rossi; anche lui finito male.
Ho l’impressione che l’allenatore attuale, Davide Nicola, sia disinformato su questo aspetto non meno importante del rapporto tra la città in senso lato e la squadra di calcio. Capisco che la squadra va sollecitata e sostenuta e che il pubblico va ammansito; ma qualche parola in meno varrebbe molto di più di un punticino in classifica.
Qualcuno cerchi di avvertirlo, nel senso buono, in modo da farlo uscire da questa specie di involucro in cui si è rifugiato e dal quale ancora pontifica e parla del futuro; quasi come non sapesse che l squadra è a dieci punti dalla salvezza e che per la fine mancano soltanto dieci giornate con in palio altri trenta punti.
Insomma ad occhio e croce il campionato, purtroppo, dovrebbe essere già finito e neppure le residue speranze che da più parti vengono avanzate serviranno per la salvezza. Purtroppo !!!
Non vorrei che fra qualche settimana si levasse dalla Curva, nel migliore dei casi, il prorompente urlo: “Nicò, Nicò, Nicò … scetate”.
Ma la speranza, ovviamente, è l’ultima a morire.