Una class action contro autostrade per l’Italia, per il crollo del ponte Morandi di Genova e dei cantieri infiniti,risarcire i liguri del danno d’immagine,economico e sociale di 4,5 miliardi di euro.

 

da Pietro Cusati

 

Dr. Pietro Cusati - giornalista

La class action ,l’azione di classe,prevista dall’art.140 bis  Codice del Consumo, ha per oggetto l’accertamento della responsabilità e la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni in favore degli utenti consumatori. Consente la trattazione in un unico procedimento di più domande di risarcimento connesse a uno stesso illecito lesivo di una pluralità di soggetti. Ciascun componente di una classe di consumatori, rappresentata anche da associazioni o comitati, può agire per far valere il diritto individuale omogeneo e l’interessi collettivo ad accertare le responsabilità e ottenere il risarcimento del danno o la restituzione da parte di un soggetto privato o pubblico.In pratica una azione a tutela

dei  diritti contrattuali di una pluralità di consumatori e utenti che versano nei confronti di una stessa impresa in situazione omogenea.

E’ stata depositata presso il Tribunale di Roma l’istanza che dà il via a una class action da 4,5 miliardi di euro contro Aspi ,Autostrade per l’Italia con la relativa richiesta di “risarcire i liguri del danno d’immagine, economico e sociale subito a causa del crollo del ponte Morandi e dei cantieri autostradali infiniti”. Entro due mesi il Tribunale di Roma dovrà esprimersi sull’ammissibilità o meno della class action. La  richiesta di quantificazione dei danni è avvenuta sulla base di fonti quali l’Istat, l’Analisi del mercato immobiliare, i dati sul Pil e sull’impatto ambientale delle polveri sottili. Secondo questo studio scientifico a causa di Aspi,Autostrade per l’Italia, è peggiorata in Liguria dopo il crollo del ponte Morandi l’economia, il benessere sociale e individuale. A proporre la richiesta i consiglieri regionali della lista Sansa, Ferruccio Sansa e Roberto Centi e seguita dall’avvocato Mattia Crucioli, nonché senatore dell’alternativa e candidato sindaco a Genova . “E’ la più grande class action della storia d’Italia- spiega Sansa, ed è aperta a tutti i liguri maggiorenni, basta essere residenti in regione, perché tutti i liguri hanno subito un danno. Anche i minori possono aderire attraverso i genitori. Ed è completamente gratis perché tutte le spese ce le siamo accollate io e Centi”.Prima dell’adesione formale, però, bisogna attendere il giudizio di ammissibilità. Si può aderire anche dopo il giudizio finale,Al momento  non esistono altre class action contro Aspi. .

La richiesta dei  danni è stata calcolata  sulla base di sei indicatori, tre patrimoniali e tre non patrimoniali, dal crollo del ponte morandi, il 14 agosto 2018, al 2023, quando si prevede terminerà la fase più impattante dei lavori di messa in sicurezza delle autostrade liguri. Per i danni patrimoniali, è stato preso in considerazione il calo del pil regionale, l’aumento dei prezzi e il calo del valore immobiliare: 977 euro dal 2018 al 2020 e altrettanti dal 2020 al 2023. Gli altri mille euro, cinquecento per periodo, derivano da una stima dei danni non patrimoniali: aumento delle ore di coda e del traffico, conseguente aumento delle emissioni inquinanti e peggioramento della qualità della vita. In quest’ultimo macro capitolo rientrano le voci più disparate, come la difficoltà di godere di diritti tutelati dalla costituzione, tipo la libertà di circolazione, di iniziativa economica, il diritto al lavoro, alla salute e alla solidarietà familiare. Hanno aderito circa 6.000 liguri.

 

 

 

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