IL SISTEMA SALERNO: Inchiesta cooperative. Paga chi è debole.

 
da Salvatore Memoli

 

Avv. Salvatore Memoli

> Il sistema salernitano delle Cooperative sociali, si vede chiaramente, che era efficiente, tecnologicamente attrezzato e solerte nell’adempimento degli obblighi contrattuali assunti con il Comune. Lo dice la realtà dei fatti, lo evidenzia il degrado di tutte le aree verdi e gli spazi pubblici che non sono mai stati abbandonati come ora, da quando le Cooperative sono state criminalizzate.

> Il Comune non è capace di affrontare il problema delle gare pubbliche, s’inchina a forme confuse di affidamento a chi non conosce la città e non ha tutti i mezzi necessari per fronteggiare la domanda di manutenzione della città. Tutto questo tra le lamentele di tutti, le singolari proteste di chi vede dietro a tutte le vicende degli appalti, scandali, corruzione, concussione, raccomandazioni e chiacchiericcio vario.

> Sta di fatto che la cittá è nell’incuria generale: aiuole che sembrano appezzamenti di grano o erba medica, ratti, serpenti, sporcizia ed abbandono!

> Le Cooperative sociali ed i loro lavoratori erano responsabili della buona tenuta dell’ambiente cittadino, affrontavano l’ordinario e le emergenze, erano sempre (anche troppo!) pronte ai richiami di politici e di tecnici, a qualsiasi ora. Lo sanno tutti!

> Alle cooperative sociali si era arrivato per scelte politiche, per dare risposte a molti lavoratori svantaggiati, per esternalizzare, in forma intelligente ed economica, lavori di esclusiva competenza del Comune. I costi di questa operazione sono stati dei veri vantaggi per le casse comunali, vantaggi che vanno sotto il nome di decremento di personale a cui applicare contratti collettivi di lavoro esosi e decisamente non sopportabili per il bilancio comunale. Ai tanti che si mostrano competenti e pieni di sapienza amministrativa chiedo se hanno mai fatto un raffronto dei costi intra moenia ed esternalizzati dei servizi gestiti, a parità di personale. Siamo nell’ordine di molti milioni di euro risparmiati e di un’elasticità organizzativa che il contratto applicato agli Enti locali non sarebbe riuscito a garantire.

> Da qui, la riflessione si fa amara e non si ferma all’azione giudiziaria in corso, che si poteva evitare! La Magistratura è interessata quando c’è fumus di violazione penale. Qui le regole dovevano garantirle il Comune, i suoi politici e i suoi tecnici, cosa che non hanno fatto. Al Comune spetta garantire una procedura amministrativa specchiata ed intonsa da contaminazioni. Se c’è stata qualche contaminazione, il Comune avrebbe dovuto fare ricorso alla Procura, ma così ufficialmente non è stato. Dunque, qualcuno ha fatto il passo lungo legittimamente, per capire, per conoscere la verità dei fatti e contenere gli abusi. E poi che c’entra l’assessore imputato che è stato sempre lontano da frequentazioni, in questo ambito? Quindi siamo nel campo opinabile dei teoremi giudiziari che sono buoni se nascono su basi indiziarie consistenti e sono dannosamente invasivi se bloccano, per capire, processi leciti e procedure corrette che hanno garantito fin qui economicità dell’affidamento, efficienza dei servizi, risultati sociali e produttivi apprezzabili. Fuori da questa ipotesi o c’è un disegno strano che scarica le cooperative oppure c’è un’invasione, una deriva di malintesi che sta uccidendo la città. E poi, con tutta franchezza, gli indagati non hanno parità di trattamento. Se l’inchiesta nasconde il malaffare, deve essere rigorosa per i comunali di ogni ordine e grado e per i responsabili delle cooperative. Non si consuma una fase istruttoria a senso unico, tirando in ballo un assessore che fa da riparo a tutti i probabili e veri attori della vicenda. Cosí non è, a meno di fatti nuovi che non si annusano! A pagare in modo esorbitante sono i responsabili delle cooperative, le cooperative ed i lavoratori. Gli altri sembrano estranei a tutto questo presunto castello di corruzione, all’ illecita e sbrigativamente defettibile gestione delle gare e dei servi del Comune di Salerno.

> Con buona pace di chi ha gridato allo scandalo senza conoscere i fatti, come sempre capita a Salerno, dove gli amici del giorno prima, non si conoscono più il giorno dopo, credo che questa vicenda si avvii al binario morto.

> Abbiamo assistito, ci siamo resi conto, che la carrozza ha soltanto sostituito i cavalli in corsa! Il postiglione è rimasto al suo posto.

 

 

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