Il 30 giugno 2022 ,dopo dieci anni,scattano le doppie sanzioni amministrative per chi rifiuta i pagamenti elettronici con il Pos, trenta euro in misura fissa, più il 4 per cento del valore della transazione rifiutata.

 

da Pietro Cusati

Il Pos, acronimo di Point of sale, è uno strumento che permette a commercianti, liberi professionisti ed esercenti di accettare pagamenti con carte di credito e di debito mediante chip e banda magnetica. Funge in pratica da tramite tra commerciante e cliente, che vuole pagare in modo elettronico i beni, servizi o le prestazioni acquistate, in alternativa al contante. In pratica  un lettore di carte di credito e bancomat, acquistandolo da un fornitore di questo servizio, lo posiziona in negozio o in studio e permette al cliente di effettuare il pagamento elettronico. Per effettuare un pagamento elettronico  è sufficiente acquistare un dispositivo POS per poter accettare pagamenti virtuali nel proprio negozio. Gli importi, a transazione effettuata, vengono trasferiti direttamente sul proprio conto bancario.La transazione può avvenire mediante tre modalità principali,con la firma,con l’inserimento del Pin .Per chi ha tecnologia contactless e spende fino a 25 euro, senza alcun bisogno di inserimento Pin. È sufficiente avvicinare la carta al lettore e aspettare il beep di avvenuto pagamento.I soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito. Anche un caffè si potrà pagare con cashless ,bancomat e carte di credito, dal  30 giugno 2022, infatti entreranno in vigore dopo dieci anni le sanzioni pecuniarie per tutti i commercianti e i professionisti che non si sono ancora dotati del Pos obbligatorio. Il Decreto PNRR 2 del 30 aprile 2022  ha  anticipato le sanzioni al 30 giugno 2022. La norma parla di vendita di prodotti e prestazione di servizi, sono quindi obbligati  i commercianti,gli esercenti, i liberi professionisti di accettare pagamenti elettronici con carte di credito e bancomat. Nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento  si applica  una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari a trenta  euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.La norma stabilisce che alle sanzioni relative al rifiuto di una transazione con pagamento elettronico si applicano le procedure e i termini previsti dalle disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689, ad eccezione dell’articolo 16 sul pagamento in misura ridotta.Non è possibile ricorrere alla cosiddetta “oblazione amministrativa”, ovvero alla possibilità di ricorrere al pagamento della sanzione in forma ridotta in alternativa alla contestazione della sanzione. Non si applica l’obbligo di pagamento con il Pos nel caso di oggettiva impossibilità tecnica cioè un momentaneo malfunzionamento del Pos .Per evitare che il momentaneo malfunzionamento possa essere usato come scusa ripetuta, i clienti che si vedono negata una transazione con carta possono segnalare l’esercente all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza, che provvederanno a effettuare adeguati controlli.Inoltre per  dotarsi dei dispositivi Pos da posizionare in negozio o in studio, vi sono anche degli incentivi da parte dello Stato, rivolti a commercianti, professionisti ed esercenti che devono ancora adeguarsi, mediante credito d’imposta. Per spingere gli esercenti ad accettare i pagamenti elettronici al posto dei contanti, il Governo ha pensato ad un bonus per ammortizzare il costo delle commissioni sulla transazione. In particolare, all’articolo 22 del Decreto fiscale 2020 si stabilisce che agli esercenti attività di impresa, arte o professioni spetta un credito di imposta pari al 30 per cento delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate.I potenziali beneficiari della misura sono esercenti attività di impresa, arte, professioni che, nel periodo compreso tra il 1 luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti di pagamento elettronico, collegati ad altri strumenti tecnologici che garantiscano l’inalterabilità e la sicurezza dei dati, compresi quelli che consentono i pagamenti con carta di debito e di credito. Il credito d’imposta spetta nel limite massimo di spesa di 160 euro .  Con il decreto legge n. 36, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2022, sono state anticipate, dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2022, le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con il Pos. Tutti gli esercenti e professionisti sono obbligati a detenere e ad accettare su richiesta i pagamenti elettronici tramite carte di credito, bancomat e prepagate. A partire dal 30 giugno 2022  chi si rifiuta di accettarle rischia due distinte sanzioni. Lo scopo  è quello di incentivare le persone ad utilizzare meno contante, in modo da contrastare l’evasione fiscale. Da molti anni   è previsto per tutti gli esercenti e professionisti l’obbligo di accettare pagamenti tramite pos. Il problema è che le relative sanzioni da applicare in caso di mancata accettazione sono state rinviate di anno in anno. Con il decreto –legge n.36 ,decreto Pnrr due”  è stato  istituito il meccanismo sanzionatorio, che viene anticipato dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2022. Tale meccanismo  prevede due  distinte sanzioni, una in misura fissa e un’altra che dipenderà dal valore della transazione rifiutata. Dal 30 giugno 2022 ai soggetti che rifiutano i pagamenti tramite pos sarà applicata una doppia sanzione amministrativa pecuniaria. Tale sanzione sarà così composta, 30 euro in misura fissa, 4 per cento del valore della transazione rifiutata dall’esercente. L’esercente che rifiuta una transazione da 100 euro, rischia una sanzione pari a 34 euro, 30 euro, più il 4 per cento di 100 euro. Tale obbligo non si applicherà soltanto agli esercenti attività commerciali  ma a tutti coloro che vendono un bene o un servizio al pubblico,  tassisti e i liberi professionisti. In caso di mancato adeguamento alla normativa  per negozianti, artigiani e studi professionali sino previste l’applicazione di sanzioni .    Il decreto ha anticipato di sei mesi l’entrata in vigore delle sanzioni ,più volte previste ma sempre rimandate. Per chi rifiuta il pagamento elettronico è prevista una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione.

 

 

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