Le riforme della giustizia civile e penale, attese da tempo, volte a migliorare, entro il prossimo autunno, con la digitalizzazione, la qualità e l’efficienza del sistema giudiziario.

 

da Pietro Cusati

Dr. Pietro Cusati (giurista - giornalista)

Il rapporto 2022 della Commissione Ue sullo stato di diritto in Italia , in  35 pagine  danno conto delle  azioni intraprese per la digitalizzazione, le assunzioni di magistrati e del personale amministrativo, l’istituzione e all’operatività dell’Ufficio per il processo, le riforme del processo civile e del processo penale  e del CSM, con particolare rilievo al sistema elettorale e alle porte girevoli. Le raccomandazioni formulate dalla Commissione UE all’Italia:continuare gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione del sistema giudiziario, in particolare per i tribunali penali e le procure. Proseguire le operazioni efficaci della polizia e della procura contro la corruzione ad alto livello, anche migliorando la digitalizzazione e l’interconnessione dei registri. Adottare regole complete sul conflitto di interessi e regolamenti sul lobbismo per stabilire un registro operativo del lobbismo, che includa un’impronta legislativa. Affrontare efficacemente la pratica di convogliare donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e introdurre un registro elettronico unico per le informazioni sul finanziamento di partiti e campagne. Introdurre tutele legislative e di altro genere per riformare il regime sulla diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche, tenendo conto delle norme europee sulla protezione dei giornalisti. Aumentare gli sforzi per istituire un’istituzione nazionale per i diritti umani tenendo conto dei principi di Parigi delle Nazioni Unite. La digitalizzazione  mira ad affrontare le gravi criticità connesse all’efficienza del sistema giudiziario, compresi l’arretrato e la durata dei procedimenti. Il 16 giugno 2022 il Parlamento italiano ha approvato una nuova legge per la riforma dell’ordinamento giudiziario, che comprende anche disposizioni in materia di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. La normativa di attuazione, da adottare entro un anno, consentirà di elaborare disposizioni più dettagliate che tengano conto delle norme europee in materia di indipendenza della magistratura, anche per quanto riguarda i poteri organizzativi dei presidenti degli organi giurisdizionali e la partecipazione degli avvocati alla valutazione di professionalità dei magistrati.  La riforma della giustizia penale affronta il problema dei ritardi eccessivi nelle azioni penali in materia di corruzione, occorrerà effettuare un monitoraggio per garantire che i procedimenti per casi di corruzione non vengano chiusi automaticamente in fase di appello. Gli inquirenti che indagano sulla corruzione continuano ad affrontare difficoltà a causa del livello insufficiente di interconnessione fra i registri dei dati finanziari pertinenti e per ovviare a questo problema occorrerà investire ulteriormente nella digitalizzazione e in strumenti di intelligenza artificiale. Le norme in materia di finanziamento dei partiti politici e delle campagne elettorali contengono lacune significative; sono state avviate indagini su casi a riguardo e si sono avute condanne in primo grado. La pratica di incanalare le donazioni ai partiti attraverso fondazioni e associazioni politiche costituisce un grave ostacolo alla responsabilità pubblica, perché le transazioni sono difficili da tracciare e non esiste un registro unico comune. È in aumento l’uso della corruzione a scopo di infiltrazione nell’economia legale. L’Italia dispone di un solido quadro legislativo per disciplinare il settore dei media, compresi quelli del servizio pubblico, come pure di un’autorità di regolamentazione dei media indipendente ed efficace. Permangono preoccupazioni per quanto riguarda le condizioni di lavoro precarie di molti giornalisti, la protezione delle fonti giornalistiche e la questione del segreto professionale. Nonostante le pene detentive per diffamazione siano state in gran parte abolite a seguito di una sentenza storica del 2021 della Corte costituzionale, destano preoccupazione la crescente prevalenza di casi SLAPP e la combinazione della diffamazione penale e civile. Nonostante l’esistenza di un centro di coordinamento ben funzionante e dotato di risorse per il monitoraggio di tali questioni, i casi di aggressioni fisiche e intimidazioni nei confronti di giornalisti e organi di informazione continuano ad aumentare di anno in anno. Il rapporto 2022  conferma  il giudizio  positivo sulle azioni intraprese dal Governo italiano per il miglioramento del sistema Giustizia, già espresso dalla Commissione Europea a febbraio 2022, condizione indefettibile per l’erogazione della prima tranche dei finanziamenti nel quadro del PNRR Il report chiede di continuare il percorso intrapreso, attraverso l’adozione dei decreti legislativi di attuazione della riforma del processo civile e del processo penale  entro il 26 novembre 2022 per il civile e il 19 ottobre 2022 per il penale. Quanto alla riforma penale, il rapporto chiede di vigilare affinché la improcedibilità nei giudizi di appello e cassazione non determini la fine innaturale dei processi a causa dei problemi di inefficienza di alcuni uffici giudiziari. Per problemi di efficienza soprattutto a livello delle Corti d’appello, le nuove misure rischiano di incidere negativamente sui processi penali e in particolare su quelli in corso, che potrebbero essere automaticamente resi improcedibili. Sebbene siano previste eccezioni e siano in vigore norme temporanee, l’efficacia del sistema giudiziario penale richiede un attento monitoraggio a livello nazionale per garantire un giusto equilibrio tra l’introduzione delle nuove disposizioni e i diritti di difesa, i diritti delle vittime e l’interesse pubblico all’efficienza del procedimento penale. Sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, la Commissione riporta le preoccupazioni espresse dal CSM e dall’ANM sul nuovo sistema di valutazione di professionalità che potrebbe prestarsi a condizionamenti sull’operato del giudice. La stessa Commissione dà conto delle principali misure previste dalla legge di riforma approvata a giugno 2022 , compreso il necessario rispetto da parte del capo dell’ufficio dei carichi esigibili di lavoro dei magistrati individuati dall’organo di autogoverno  ed osserva che la normativa di attuazione “consentirà di elaborare disposizioni più dettagliate sui modi di garantire l’indipendenza della magistratura”.

 

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