La carenza di medici, per il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Filippo Anelli, i partiti devono inserire il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale tra i punti del programma elettorale.

 

da Pietro Cusati

La questione medica si ripercuote inevitabilmente  sulla qualità dell’assistenzain ospedale e sul territorio. Prima della crisi di Governo l’Ordine nazionale dei medici aveva aperto un dialogo,  un’interlocuzione con il Governo sulla situazione lavorativa dei medici, sui tetti di spesa, sulla carenza di personale ora occorre attendere il nuovo parlamento e il nuovo Governo. La Federazione nazionale dei Medici ritiene urgente   eliminare il tetto di spesa per il personale, riferito al 2004, e raddoppiare e aumentare l’attrattività per le borse per la Formazione specifica in Medicina Generale. Occorre  mantenere per i prossimi anni, e mettere a sistema con un dispositivo di legge, la corrispondenza tra il numero delle lauree in medicina e i posti nelle Scuole di Specializzazione e al Corso di Formazione per la Medicina Generale. Secondo il Presidente Anelli  va risolto, una volta per tutte, il problema delle disuguaglianze di salute. Tra Nord e Sud, tra Centro e Periferia, persino tra Asl e Asl, su uno stesso territorio. Per far questo, servono risorse e servono riforme. Va sbloccato il Piano operativo nazionale (Pon) sulla Salute con i 625 milioni destinati alla sanità del Mezzogiorno.  Occorre  intervenire sulla mobilità sanitaria, istituendo una “Rete sovranazionale delle competenze”, per cui a spostarsi siano i professionisti, e non più i malati ,si deve intervenire, in maniera urgente e con provvedimenti straordinari, sulla drammatica condizione dei Pronto Soccorso, del 118, della Medicina di Emergenza -Urgenza declinata in ambito ospedaliero e territoriale.Sul territorio, va potenziata l’attività dei Medici di Medicina Generale, affiancandoli con personale amministrativo e di studio e con altri professionisti, prevedendo un aumento del Fondo aziendale dei fattori produttivi. Va garantita ai medici e ai porofessionisti sanitari, ovunque esercitino, la piena sicurezza sul lavoro, anche con la prevenzione e la repressione delle aggressioni, in ottemperanza alla Legge. Va risolto il problema delle liste d’attesa, con l’aumento del personale, la gestione delle cronicità sul territorio, il completamento orario per il pieno utilizzo di tutte le risorse professionali convenzionali del Servizio sanitario nazionale sul territorio, aumentando

il monte ore della specialistica ambulatoriale convenzionata e accreditata. È necessaria una semplificazione dei procedimenti burocratici per la prescrizione di farmaci, come la compilazione dei piani terapeutici, e delle procedure autorizzative per l’esercizio della libera professione.

 

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