Il carcere di Vallo della Lucania va chiuso e trasformato in struttura polifunzionale per il teatro, la musica e il cinema per i giovani.

 

dal dr. EnricoTrotta (giornalista)

 

Dr. Enrico Trotta - giornalista

In una lettera inviata dal Comitato Sviluppo CIlento al Ministero della Giustizia, al Segretario Nazionale del “SINAPPE” (il Sindacato di Polizia Penitenziaria) Antonio Fellone, e al Sindaco di Vallo della Lucania, Antonio Sansone, si evidenzia la inadeguatezza del carcere di Vallo della Lucania e le condizioni di degrado in cui esso versa.

“La struttura” – si legge nella nota – è poco dignitosa sia per i pochi reclusi, sia per il personale degli agenti di polizia penitenziaria.

Si allega la lettera integrale.

 

Comitato di Zona

Sviluppo Cilento

Ufficio di Rappresentanza: Lung. Marconi, 41

84128 SALERNO

Tel.: 350.124.80.80

E-mail: trottaenrico@tiscali.it

PEC: enricotrotta@pec.it

Oggetto: Confronto sinergico per la chiusura del carcere di Vallo della Lucania ed alienazione dello stesso ex-convento al patrimonio comunale da trasformare in centro artistico-culturale per cinema, teatro, musica.

Gentile Segretario Nazionale del Sinappe Antonio Fellone,

e p.c. al Signor Sindaco di Vallo della Lucania dott. Antonio Sansone,

Con la presente siamo onorati di confrontarci sulla strada da percorrere per quanto attiene la chiusura dell’anacronistico carcere di Vallo della Lucania, ex convento, che fu adattato decenni addietro ad istituto penitenziario.

La struttura, tuttavia, è completamente inadeguata alla detenzione di qualsiasi tipo di essere umano, perché vengono calpestati i più elementari diritti umani: si pensi che le celle per le poche decine di carcerati, sono le celle dei monaci sotto il livello stradale, senza alcun tipo di areazione, e dove la luce viene filtrata su alcune griglie poste sui marciapiedi e sulla strada.

Anche gli uffici posti al piano stradale sono completamente, ripetiamo, inadeguati anche per il personale di polizia penitenziaria e amministrativo.

Alla luce di queste condizioni è ovvio che nel XXI secolo non si può parlare di istituto di rieducazione e riabilitazione per qualsiasi soggetto umano che debba scontare una pena carceraria.

Siamo fermamente convinti che la struttura debba essere chiusa e riconvertita, dopo opportuna ristrutturazione, a ruoli civili, uno sportello per la cultura e la legalità che possa diventare punto di riferimento di tutti i giovani di questo straordinario comprensorio del Cilento, che fa capo a Vallo della Lucania.

Una battaglia civile e morale dalla quale nessun uomo che ha ruoli di governo o sindacali, per quanto attiene la polizia penitenziaria e il Dap, può sottrarsi. Dobbiamo superare insieme ogni dubbio e perplessità, ogni forma di diffidenza e guardare oltre le meschinità quotidiane e i piccoli interessi di bottega.

Sono fiducioso che porteremo avanti questa legittima istanza e progetto, informandovi che porteremo agli onori nazionali questa vicenda che non va assolutamente trascurata e sottovalutata.

In attesa di risposta scritta, con stima professionale

 

 

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