L’arte della politica

 

 

da Angelo Giubileo (avvocato-scrittore)

 

Ci avviamo alla fine anche di questa campagna elettorale, anomala perché svoltasi in piena estate, ma piuttosto consueta negli stili e nei toni da consumata commedia dell’arte. Che, in generale, è ciò che attiene all’arte della politica.

Assoluta protagonista della scena, Giorgia Meloni. Finanche una novità per l’Italia. Cosa che fa ben sperare… L’unico personaggio solido, e cioè ben costruito, è quindi coerente, a cui probabilmente toccherà calarsi con il medesimo ruolo nella realtà di tutti i giorni. E sarà qui che per l’appunto, come direbbe il mio amico Nicola, ne misureremo le reali e quindi vere capacità.

Sul contraltare, Enrico Letta. È stato lui che ha voluto un confronto alla pari con la leader di Fratelli d’Italia, ma l’immagine sua e quella del Partito Democratico, sconfitte entrambe, ne sono uscite smunte, spente, senza parvenza di sorriso alcuno, in scivolamento verso una confusa e malcelata forma di rassegnazione. Letta è apparso proprio come un pugile al tappeto, che fa fatica a rialzarsi.

Sulla scena, tutti gli altri, i comprimari.

E per primo Giuseppe Conte, che ha saputo mantenere una dignità al proprio personaggio. Non si può parlare di coerenza, considerati i diversi ruoli e decisioni già assunti, ma senz’altro ha dimostrato un’indubbia e rinomata capacità di adattarsi al ruolo, così come prescelto per l’occasione.

E ancora, Silvio Berlusconi, l’immarcescibile. Testardo, volitivo e come sempre capace di accreditare un ruolo che lo ha sempre contraddistinto, quello del leader. Alla sua età, è un ruolo che pochissimi sono e sarebbero in grado di ricoprire. Lui lo ha fatto e saputo fare, grazie anche a notevoli mezzi tecnologici, un’esperienza altrettanto notevole e una serie di amicizie soprattutto internazionali costruite nel tempo.

Salvini, un giovane attore che ormai c’è da dubitare seriamente che possa esercitare un ruolo da protagonista.

Calenda e Renzi, d’acchito mi sovviene l’immagine del gatto e della volpe insieme. Entrambi sempre in cerca di un autore che scritturi loro uno scenario e un ruolo in ciò che, avrebbe detto Pirandello, è la commedia, nient’affatto divina, dell’arte della politica.

Buon voto a tutti!

 

 

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