SAPRI (SA):I TESORI NELLE TERRE DEI LUCANI E DEI SANSEVERINO TRA ARTE, STORIA E NATURA. DICIASSETTE ITINERARI NEL PARCO DEL CILENTO TRA LE BELLEZZE DI 56 COMUNI

 

da Michele D’Alessio (giornalista)

 

Sabato sera, nella splendida cornice del giardino del Hotel del Sole di Sapri il presidente Emanuele Lione (pittore e scultore di Vibonati ) dell’Accademia delle arti, iniziando dalle radici, dalla storia del Cilento e Vallo di Diano, ha dialogato con il prof. Nicola Femminella, autore di un’opera preziosa, “I tesori nelle terre dei Lucani e dei Sanseverino” – un lavoro di ricerca su 56 comuni degli Alburni, Cilento, Golfo di Policastro e Vallo di Diano, una sontuosa  opera letteraria e fotografica, in libreria e cartolibrerie per le Edizioni Grafiche Zaccaria di Lagonegro (PZ), che ha avuto esordio nel dicembre 2013 ed è terminata nel 2020, comprendente ben 855 pagine, raccolte in due volumi che, grazie al lavoro grafico e di ottimizzazione di Lucio Mori e di Michele D’Alessio per la parte fotografica, poi sono stati uniti in un  elegante cofanetto, dove fanno bella mostra in tutto il loro splendore tipografico alcune immagine religiose.                                                                                                                              Il dialogo ha preso il via, dalla curiosità della nascita dell’opera, per poi passare alla storia, dall’insediamento dei monaci Italo-Greci, sbarcati in Sicilia, ma risaliti sino al Cilento ( ex Lucania) e qui fermatisi, proprio per i suoi fenomeni carsici e, quindi, le sue grotte, tra il IV ed il IX secolo. Il Sud, la ripresa di un territorio messo a ferro e fuoco dai saraceni e altri invasori, ebbe come protagonisti proprio i centri monastici, da monaci che prendevano ispirazione per la loro vita religiosa dagli scritti mistici e teologici di S. Basilio, dai quali partirono anche le opere di bonifica, di messa a coltura dei campi e la formazione di piccoli villaggi agricoli che avevano il compito di assistere viaggiatori, mercanti e pellegrini. I 56 paesi sono divisi in 17 itinerari, il quale l’autore ha spaziato dagli insediamenti rocciosi sugli Alburni (come l’Antece  il guerriero scolpito nella roccia) all’abitato lucano sull’ altopiano di Caselle in Pittari, che va a costituire, probabilmente, un centro archeologico territoriale del V secolo a.C. come documentano i ritrovamenti di un’antefissa a protome femminile, e ancora, sua la teoria affascinante e misteriosa sulla magnificenza dalla Certosa di Padula, nonostante l’enorme ricchezza dei Sanseverino, che il Professore Femminella ipotizza costruita coi tesori dei templari sfuggiti a Filippo Il Bello proveniente dalle crociate,  e poi tanti, numerosi spunti, dalle raffinatissime 24 statue lignee di Giacomo Colombo ospiti delle chiese del Cilento, all’idea di collegare i vari siti archeologici da Paestum, a Velia, da Roscigno a Atena e Padula sino a Laurelli. Il messaggio del libro e della serata stessa è chiaro e preciso, realizzare con spirito di buona riuscita, nella speranza di stimolare nelle giovani generazioni dei Cilentani quello scatto di orgoglio per le proprie radici, eccezionali, anche solo per la nascita della scuola Eleatica di Parmenide e Zenone, come quanto il salto mortale che il maestro Nicola Femminella eseguiva per i suoi giovanissimi studenti durante i corsi di lettura strumentale.

 

L’autore Nicola Femminella, sempre molto chiaro e dialetticamente coinvolgente, ha così spiegato le origini che sono alla base della decisione per questo importante lavoro che dovrebbe poter esercitare un forte richiamo non solo per chi leggerà i suoi volumi ma anche per tutti quelli che vorranno viaggiare insieme all’autore alla riscoperta dei tantissimi tesori, nascosti e sconosciuti ma presenti nelle nostre terre, quelle dei Lucani e dei Sanseverino.                                                                                        La serata della presentazione, è stata impreziosita da una folta presenza di pubblico che fino a tarda sera ha sommerso di applausi e di domande il professore che non si è sottratto all’invito dei presenti di raccontare, per grandi linee, il suo viaggio nella realtà socio-culturale di una zona di territorio a sud di Salerno che da sempre lamenta lo stato di parziale abbandono in cui è stata lasciata dalle autorità istituzionali e politiche. Presente l’amministrazione comunale di Sapri, l’artista Claudio Martinenghi e l’associazione dei giornalisti ADV con il segretario Pietro Cusati.

 

 

One thought on “SAPRI (SA):I TESORI NELLE TERRE DEI LUCANI E DEI SANSEVERINO TRA ARTE, STORIA E NATURA. DICIASSETTE ITINERARI NEL PARCO DEL CILENTO TRA LE BELLEZZE DI 56 COMUNI

  1. Si precisa, per correttezza giornalistica e di merito, che l ‘ipotesi della Certosa costruita con i tesori dei Templari, è stata tratta dalle ricerche storiche di Giovanni Cancellaro dal suo libro ” La.Certosa di Padula”…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *