La borghesia coatta a monarchia.

 

Da: antoniocortese@libero.it

Sbirciare le foto dei nostri politici che assistono in diverse platee o in gallerie barocche, da’ una rinnovata sensazione di estabilishment.

Ma ne vale la pena. Gli italiani si accorgono anch’essi di avere una first lady, travestita per l’occasione da dama, un presidente da re, e un San Giuseppe da Conte a monaco tra i fratelli bisognosi. Si consacra il patrimonio artistico, musicale e teatrale, solennemente classico del valore italiano inter nos. Ci si sente pian pianino più italiani che mai, come se fosse passato da poco al mondo il concetto (-concerto) dell’Unita’ 1861.  L’Italia ha bisogno di questi messaggi e questi gesti; la premier si sarà sentita in imbarazzo con quell’abito ottocentesco, lei cresciuta tra i paninari e le Timberland al posto delle scarpine; ugualmente la platea che in gran parte ignorava la settimana scorsa la letteratura messa in scena grazie a tale spettacolo, si sarà svergognata come ognuno di noi della mancanza di rispetto verso una nazione ancora oggi immatura nelle adulazioni quotidianamente esterofile, invece di affermare innanzitutto determinate e numerose superiorità. Forse come dice Woody Allen vedremo anche questo governo cadere, forse ha ragione Conte nel domandare se sia questo un mondo alla rovescia, almeno nel pericolo sociale e negli scambi di ruolo, chissà… Far galleggiare questa nazione è l’arte dell’ “arrabattarsi” che coi tarocchi dei Visconti o di Marsiglia è simboleggiata dal “bagatto”, col mercante che ha sul tavolo tanti e tanti di quegli strumenti a disposizione che non sa quasi da dove iniziare. Basta che gli italiani capiscano meglio che molti di quei strumenti sono propri e che gli altri paesi dell’Unione non si prendano il giravite con tutto il tavolo. Putin due mesi fa ha esclamato il primato dell’Italia come potenza europea “ …ma non lo sanno ancora! Accorgiamocene.

 

 

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