Rischi per i contraccettivi con Dienogest

da Dr. Alberto Di Muria
Padula-Per le donne che hanno bisogno di proteggersi da gravidanze indesiderate l’impiego di anticoncezionali orali è tra i metodi contraccettivi più sicuro ed efficace. I contraccettivi orali, comunemente conosciuti come ‘pillola’, contengono una combinazione di un progestinico con estrogeni o solo un progestinico.
Fisiologicamente l’utero secerne ormoni ovarici, l’estrogeno ed il progesterone, che in determinate fasi del ciclo mestruale intervengono su alcuni aspetti al fine di preparare l’utero a garantire e accogliere una gravidanza. Gli estrogeni, per esempio, agiscono favorendo la maturazione dei follicoli ovarici da cui verrà poi rilasciata la cellula uovo da fecondare, stimolando la proliferazione dell’endometrio e aumentando la massa muscolare uterina. Il progesterone è invece prodotto dal corpo luteo, struttura che si forma solo a seguito dell’ovulazione, quando dal follicolo viene rilasciata la cellula uovo, e che stimolata dall’ormone ipofisario luteinizzante, rilascia il progesterone per preparare l’organismo alla gravidanza.
Gli ormoni contenuti nelle pillole anticoncezionali possono agire su vari livelli di questo meccanismo fisiologico a seconda della natura chimica della molecola che li caratterizza. Il Dienogest ad esempio, è un farmaco progestinico con azione agonista, ossia interviene inibendo il picco pre-ovulatorio dell’ormone luteinizzante, abolendo così la secrezione del progesterone ovarico. Come molecola a sé viene impiegata in alcuni paesi del mondo come trattamento a lungo termine per l’endometriosi, dimostrando una certa efficacia. Viene invece ampiamente utilizzato in combinazione con gli estrogeni, i cosiddetti contraccettivi ormonali combinati (COC), che oltre a prevenire le gravidanze indesiderate offrono altri vantaggi a lungo termine, come la riduzione del rischio di cancro ovarico. Possono produrre talvolta altri benefici sulla salute femminile, come un miglior controllo del ciclo mestruale, dell’endometriosi e in alcune donne, dell’acne.
Come tutti i farmaci, i contraccettivi ormonali combinati si associano ad alcuni rischi, come alterazione dell’umore e variazioni del peso corporeo. Forse il rischio più importante con i COC è quello di formazione di un coagulo nel sangue. In particolare, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha reso pubblica una nota riguardante il trattamento con contraccettivi ormonali combinati a base di dienogest/etinilestradiolo, che sembrano possedere un elevato rischio di tromboembolia venosa.  Sulla base di una recente analisi di quattro studi ossevazionali, è stato dimostrato che i COC contenenti questa associazione sono correlati ad un rischio leggermente superiore dell’insorgenza di tromboembolia rispetto ai COC contenenti levonorgestrel/estradiolo.
La decisione di utilizzare questa associazione di COC è quindi da discutere con la donna, tenendo in considerazione anche dei fattori di rischio individuali, in particolare correlati all’insorgenza di coaguli, ed al rischio di combinazione con altri medicinali. Resta comunque che nella maggior parte delle donne i benefici associati all’utilizzo di un COC superano il rischio di effetti collaterali.

 

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