SPORT e LEGALITA’: il sen. Iannone sugli scudi … dalla Costituzione all’antimafia

 

Aldo Bianchini

Sen. Dr. Antonio Iannone (Fratelli d'Italia)

SALERNO – La notizia di questi ultimi giorni l’ha data il giornalista Nico Casale sul quotidiano Il Mttino (ed. 18 maggio 2023):

  • Lo sport, anzi l’attività sportiva sarà riconosciuta in Costituzione e, precisamente, all’articolo 33 che sarà integrato da un comma. Il primo firmatario del disegno di legge costituzionale è il senatore salernitano di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, che potrebbe diventare il primo parlamentare salernitano ad aver avviato un procedimento di modifica della Costituzione. Che, nella storia, ha subito 47 modifiche, di cui otto furono approvate dall’Assemblea costituente.

Può piacere o meno, dipende dal punto di vista personale, ma bisognerebbe essere soddisfatti dalle conclamate circostanze che portano un parlamentare salernitano, il sen. Antonio Iannone di Fratelli d’Italia, prima sulla cattedra come primo firmatario di un disegno di legge costituzionale e, subito dopo, quale componente-segretario della Commissione Nazionale Antimafia.

Da socialista avrei, comunque, preferito che ad inserire lo sport in Costituzione ed a salire sugli scranni dell’antimafia fosse stato un uomo di sinistra del nostro territorio; è stato, invece, un uomo di destra-doc a farlo ed a sconfiggere, soprattutto per lo sport in Costituzione, un tabù che durava dal 22 dicembre 1947 (giorno in cui a scrutinio segreto venne votato il testo definitivo della Carta, poi promulgata da Enrico De Nicola il successivo 27 dicembre), bisogna prenderne atto e democraticamente plaudire ai due rispettivi eventi. Slerno e la sua provincia ci sono e come.

Il comma da inserire all’art.33 è: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme».

Sempre sul quotidiano Il Mattino (ed. 21 maggio 2023) ho letto, con altrettanta attenzione, il pensiero di Tommaso Frosini (noto costituzionalista e politologo di fama nazionale) che rispetto ma non condivido, soprattutto quando dice:

  • Francamente non si comprende il senso e l’utilità di una simile norma …  A meno di non volere intendere quel “riconosce” come un impegno a favorire lo sviluppo e la diffusione dello sport … Con quali modi e forme? Incentivando la costruzione di impianti sportivi nelle città, nelle scuole, nei posti di lavoro? Se fosse questo, allora non era certo necessario cambiare la Costituzione … Il richiamo, poi, al “valore educativo” dell’attività sportiva, lascerebbe intendere una maggiore attenzione nei percorsi scolastici dei giovani, dove l’ora della lezione di sport è quasi sempre vissuta, invece, come una sorta di ora di ricreazione.

 

I colori dei cerchi di Olimpia per i cinque continenti: blu per l'Oceania, nero per l'Africa, rosso per le Americhe, verde per l'Europa e giallo per l'Asia.

Tutte cose sacrosante quelle enunciate dal prof. Frosini, anche se c’è un particolare che, forse, lui non conosce.

Il dr. Mario Pescante, (84 anni, padre di Riccardo, telecronista Rai), personaggio che ha segnato a lungo lo sport italiano, prima come mezzofondista dell’atletica leggera, poi come dirigente sportivo (segretario generale del Coni per molto anni, presidente del Coni a lungo, e componente del CIO, capo missione a 12 olimpiadi complessivamente tra estive e invernali), infine come politico e parlamentare per molti anni ed anche viceministro in due governi Berlusconi, ha dichiarato di sentirsi in imbarazzo nei convegni internazionali quando spesso gli veniva chiesto perché la Costituzione italiana era l’unica al mondo a non contenere la parola “sport”.

Segno questo che, al di là del pensiero rispettabile di Frosini, esiste nel mondo un’esigenza specifica affinchè la parola sport, prima ancora dell’impiantistica ed a tutto quello che ne consegue, entri nel vocabolario corrente e nella cultura di tutti gli italiani attraverso la Costituzione che, oltre ad essere quasi immutabile, sancisce principi e valori di un popolo.

 

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