CINGHIALI – PESTE SUINA: l’appello preventivo di Cusati e l’allarme scientifico di Panetta, poi … tutti gli altri

 

Aldo Bianchini

VALLO di DIANO – Da tempo, ormai, si discute della presenza massiccia di cinghiali nel Cilento e Vallo di Diano (soprattutto sulle montagne che circondano il Vallo); una presenza che cresce a dismisura a causa della fertile proliferazione di questa specie di ungulato che sui predetti territori appartiene ad un razza non autoctona ma ad una caratterizzata da un ibrido -tra il cinghiale ed il maiale nero dei nebrodi- che ne fa una specie faunistica particolarmente aggressiva anche nei confronti degli esseri umani. Una specie meno costosa e più pericolosa; anche questo seppero fare i nostri politici che per liberare quanti più cinghiali possibili cercarono di acquistarli a prezzo ridotto quando, negli anni 70 e 80, facevano a gara a chi liberava più ungulati in una dissennata corsa al loro ripopolamento.

Su questo problema serio e di non facile risoluzione, perché attiene un settore alimentare molto importante anche per l’intera economia del territorio oltre che la salute pubblica che le Autorità continuano a sottacere o a minimizzare, dopo il ritrovamento di una quindicina di carcasse di cinghiali tra Sanza e Montesano, tutti sembrano essersi svegliati dal lungo torpore; anche se bisogna ricordare a tutti che in tempi assolutamente non sospetti ci sono stati due momenti particolari in cui due cittadini del Vallo avevano, già agli inizi dello scorso mese di maggio, ripreso e riportato all’attenzione di tutti.

Dr. Pietro Cusati (giurista - giornalista)

Aveva cominciato Pietro Cusati (detto Pierino, giurista e giornalista) con un appello indirizzato al neo presidente del Parco (PNCVDA) Giuseppe Coccorullo:

  • Martedì 6 maggio 1923 – “… Esimio Presidente Coccorullo, negli ultimi mesi i danni alle colture causati dai cinghiali sono aumentati  e la loro presenza ha comportato anche un sensibile aumento dei sinistri stradali, nonché ricadute sulla biodiversità del territorio … La base di partenza deve essere una mappatura dei danni costantemente aggiornata per capire dove è più concentrata la presenza dei cinghiali nei territori del Parco e per andare poi ad incidere attraverso i selecontrollori. La caccia di selezione è, a mio avviso, la pratica migliore per poter poi effettuare la filiera della carne … “ (su questo giornale è possibile leggere l’intero appello di Cusati).

Il dr. Cusati, ovviamente scriveva nei primi giorni di maggio, cioè quando non era ancora esploso l’allarme sanitario anche se la situazione era da tempo diventata insostenibile.

 

 

 

 

Dr. Rocco Panetta (medico veterinario)

Il secondo cittadino del Vallo ad intervenire sul problema è stato Rocco Panetta (medico veterinario, già dirigente servizio ispettivo dell’ASL), consulente Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) che da anni si batte in favore dell’ambiente con particolare riguardo verso la fauna presente sul territorio. E’ lui che lancia, proprio in queste ore, di tipo essenzialmente scientifico:

  • Martedì 30 Maggio 2023 – “… È necessario procedere immediatamente all’emanazione di disposizioni semplici e chiare per la Polizia Stradale in merito ai controlli congiunti con dirigenti veterinari dell’Asl Salerno dei veicoli, in entrata ed uscita, dagli svincoli autostradali del Vallo di Diano che trasportano suini vivi, carni, prodotti (salumi non pastorizzati) e sottoprodotti suini …” (fonte Il Mattino).

Il dr. Panetta, ovviamente, sta continuando la sua battaglia, imperterritamente, l fine di sollecitare le Istituzioni territoriali, e non solo, ad una immediata e più accurata attenzione verso il problema che rischia di diventare pericoloso, per via indotta, anche per l’uomo; e Panetta scrive ancora: “Necessita intensificare i controlli dei Carabinieri Forestali sia negli allevamenti di suini che in aree montane anche con l’aiuto di volontari soprattutto per il ritrovamento delle carcasse degli animali nei comprensori dei comuni considerati zona rossa”.

 

Per completare l’opera, nelle ultime ore, giunge voce che la Regione Campania si appresterebbe ad allargare le “zone rosse” proprio mentre incombe l’estate che si annunciava come rinata per le tante manifestazioni all’aperto che dovevano essere riprese e che rischino, invece, di venire soppresse come ha giustamente fatto il sindaco di Sassano, dr. Domenico Rubino, con la Valle delle Orchidee in programma per domani 3 giugno 2023.

 

 

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