da Angelo Giubileo
(avvocato – scrittore)
In questi giorni, il quotidiano “Il giornale” ospita un dibattito sull’opportunità di costruire in Italia una tradizione liberale e conservatrice, che finora sarebbe mancata nel corso della storia repubblicana del nostro Paese. Ritengo difficilissimo che le citate due culture possano coesistere in un’unica tradizione che le accomuni. Da liberale, sia a sinistra che a destra, ho sempre inteso destrutturare qualsiasi idea politica finalizzata alla costruzione di un’egemonia culturale, intesa in senso gramsciano come “un potere che non si esprime con la forza ma attraverso il consenso e l’adesione ai valori di chi governa”.
La mia opinione è che compito di un liberale sia essenzialmente quello di mettere in evidenza il ruolo e la funzione fondamentale della forza, quale asse portante di un qualsiasi sistema, che agisca allo stesso modo e che, in relazione ai citati valori strumentali, è definito di sinistra o di destra e anche progressista o conservatore.