Il lorazepam prima o poi vi farà schiavo della sua assunzione

da Dr. Alberto Di Muria
Padula-Con i ritmi che aumentano e la vita che diventa sempre più stressante, è comprensibile osservare nella società un incremento esponenziale nel consumo di ansiolitici. Questa è una categoria di farmaci che attenuano i sintomi dell’ansia e dell’angoscia, che ritrova in sé più classi di molecole. Tra le varie categorie biochimiche, quella più largamente utilizzate sono le benzodiazepine, che agiscono legandosi ad uno specifico recettore, il GABA- A, potenziando il suo effetto, questo perché il neurotrasmettitore GABA ha fisiologicamente un effetto calmante nel cervello umano.
Nella categoria delle benzodiazepine ritroviamo un gran numero di molecole, e le principali differenze tra l’una e l’altra sta nella velocità con cui iniziano ad agire e quanto a lungo li ritroviamo in circolo, definito emivita. La scelta di quale introdurre nel proprio piano terapeutico dipende dal sintomo che si vuole risolvere, e dall’intensità con cui questo si presenta.
Tra i farmaci impiegati nei disturbi d’ansia legati anche a fenomeni di insonnia gravi che provocano un forte peggioramento della qualità della vita, ritroviamo il Lorazepam, forte ansiolitico utilizzato in terapia dagli anni ’70. Come ogni benzodiazepina classica, il suo impiego dovrebbe essere circoscritto ad alcune settimane, perchè resta di fatto un farmaco sintomatico, il cui fine ultimo non è la rimozione della causa che provoca ansia o insonnia, ma nel trattamento di queste che rappresentano un effetto secondario nella stragrande maggioranza dei casi. Il suggerimento dell’uso circoscritto di questi farmaci e di non protrarre l’assunzione a lungo è legata al potenziale di induzione di dipendenza che caratterizza questa classe: si osserva infatti una certa perdita di efficacia degli effetti ipnotici dopo un uso ripetuto per alcune settimane, che può indurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica. Questo rischio aumenta con la dose e la durata del trattamento, ed è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.  All’interruzione del trattamento è possibile che si presenti una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento stesso con il Lorazepam ricorrono in forma aggravata, e può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno.
Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata poi, una brusca interruzione del trattamento è generalmente accompagnato dai sintomi tipici dell’astinenza, che possono consistere in cefalea, diarrea, dolori muscolari, tremori ed uno stato di confusione e allucinatorio.
Per evitare l’insorgere di questa situazione è quindi importante attendere il più possibile alla prescrizione del medico, con un loro uso a dosi e tempi appropriati. La brusca sospensione del trattamento deve essere evitata ed un esteso periodo di terapia deve essere sempre seguito da un programma di graduale riduzione del dosaggio.

 

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