LA GIUSTIZIA LENTA COSTA 2,5 PUNTI DI PIL,pari a circa 40 miliardi di euro.

 

da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)

 

 

 

 

 

 

 

Toppe leggi  ostacolano  la libera iniziativa. La giustizia italiana è rallentata da un “tasso di litigiosità” molto alto: in un anno si aprono  quattro procedimenti ogni 100 abitanti, il 35% in più rispetto alla media degli altri paesi dell’OCSE. Una giustizia che funziona male  pesa molto di più della crisi economica.  “È un principio fondamentale che la ricchezza prima di essere distribuita va creata, non puoi distribuire ciò che non c’è. L’opera di chi crea ricchezza come voi è essenziale alla sopravvivenza dello Stato, al benessere dei cittadini e realizza quello cui Luigi Einaudi aspirava:  l’uguaglianza della posizione di partenza che potesse portare a una uguaglianza anche sostanziale”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, all’Assemblea 2023  dell’ANCE , Associazione nazionale costruttori edili. “Non uno Stato aggressivo, repressivo, ostile , ricordando le parole del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni , ma che riponga fiducia nel cittadino e che, quando questa fiducia venga tradita reagisca con gli strumenti della legge, ma che tenga prima di tutto ad aiutare l’imprenditore onesto”. Lentezze ed inefficienze della giustizia  costano 2,5 punti Pil, pari a circa 40 miliardi di euro. Tanto dovremo recuperare  se la  giustizia civile si allineasse sui tempi  europei . E gli effetti non si limiterebbero al Pil: una giustizia più rapida creerebbe anche 130mila posti di lavoro in più e circa mille euro all’anno di reddito pro-capite, con effetti positivi anche sull’erogazione di credito e la sicurezza percepita di imprese e famiglie.. Le inefficienze ed i ritardi della giustizia costituiscono i difetti strutturali della economia , perché rendono il sistema giustizia sempre più oneroso, ogni anno le imprese italiane spendono  tre  miliardi di euro di costi legali ed amministrativi solo per i contenziosi lavorativi. Caro materiali,sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 144, del 22 giugno 2023, è stato pubblicato il decreto-legge n. 75 del 2023, che contiene “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025”. L’art. 11 del decreto-legge n. 75 del 2023, reca “Semplificazione delle procedure per l’attuazione delle misure di contrasto “caro materiali“”.L’intento è di accelerare le procedure di riconoscimento da parte del Ministero dei fondi per il D.l. “Aiuti” alle amministrazioni richiedenti. Il comma 1 dell’articolo 11 modifica  l’articolo 26 del decreto “Aiuti”, D.l. n. 50 del 2022  .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *