Dopo i casi gravi di Palermo e Caivano, un piano per la lotta alla violenza di genere nelle scuole

 

Pietro Custi (giurista – giornalista)

Le scuole italiane si stanno mettendo in prima linea nella lotta contro la violenza di genere dopo i gravissimi episodi verificatisi a Palermo e a Caivano, da settembre il progetto del ministro dell’Istruzione e del Merito, Prof. Giuseppe Valditara, prevede che anche gli studenti, insieme agli esperti, saliranno in cattedra, un piano ambizioso per integrare l’educazione al genere e la sensibilizzazione contro gli abusi tra i banchi di scuola. Coinvolgere direttamente gli studenti nel processo educativo, abbracciando il concetto di  educazione tra pari. Il progetto prevede lezioni di “educazione alla sessualità”, che copriranno temi come la parità di genere, il rispetto reciproco e la lotta contro stereotipi dannosi come il machismo. Gli studenti avranno un ruolo attivo, suddividendosi in gruppi per esplorare e presentare vari aspetti della violenza di genere. Coinvolgendo gli studenti come protagonisti, si spera di aumentare la consapevolezza e la comprensione di questi temi critici. La metodologia si presta a un livello di attenzione elevato, poiché i concetti vengono presentati da coetanei in un linguaggio diretto e comprensibile. Gli esperti, oltre a spiegare le conseguenze emotive e fisiche della violenza, si focalizzeranno anche sulle implicazioni legali, dalla condivisione non autorizzata di contenuti a sfondo sessuale alle molestie e al revenge porn. Il progetto prevede che in classe si facciano lezioni di “educazione alla sessualità”, da intendere  come corsi di formazione specifica sulla parità di genere, il rispetto dell’altro sesso e contrasto ad ogni residuo di “machismo e maschilismo”.     Le lezioni potranno essere tenute da esperti del settore, psicologi, rappresentanti di associazioni in difesa delle vittime di violenza, avvocati, ma dovranno prevedere un forte coinvolgimento degli studenti.

 

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