Il racconto della Serie A. È l’anno della restaurazione?

 

by Luigi Gravagnuolo 6 Settembre 2023 0 comment

 

A guardare le prime tre partite del campionato della Serie A 23/24 e la conseguente classifica, l’impressione è che si annunci un anno di restaurazione. In testa troviamo Milan ed Inter, subito dietro la Juventus. Insieme hanno vinto 74 dei 119 campionati finora disputati: 36 la Juve e 19 ciascuno Milan ed Inter. Limitandoci a questo secolo, su 23 campionati disputati la Juventus ne ha vinti undici, l’Inter sei e il Milan due. Sembra dunque che si stiano restaurando le gerarchie storiche del calcio italiano. Ma le prime giornate di un campionato non fanno mai testo, una valutazione più verosimile potrà farsi solo alla dodicesima giornata, ad un terzo del campionato. Ed ovviamente ciò vale per la vetta, come per la salvezza o per la conquista dell’accesso ad uno dei campionati europei.

Vale piuttosto la pena, in questa fase, di analizzare le risultanze del calciomercato per ciascuna squadra. Anche qui, con i puntini sospensivi. Se infatti il mercato è chiuso per le squadre italiane fino a gennaio per eventuali acquisti, esse possono ancora cedere i cartellini dei propri calciatori in Belgio ed Ungheria (chiusura oggi, sei settembre), in Arabia Saudita e Svizzera (sette settembre), Grecia (11/9), Australia (12/9), Messico (13/9), Russia (14/9), Turchia (15/9), Qatar (18/9), Israele (20/9) ed Emirati Arabi Uniti, che chiuderanno per ultimi il prossimo 21 settembre. Alcuni di questi mercati, Turchia ed Emirati in particolare, sono ancora in fermento, per cui non è da escludersi qualche offerta importante per atleti che oggi fanno parte delle rose dei team della Serie A e che potrebbero non esserci più tra un paio di settimane.

Tanto premesso, cominciamo da quelle che per ora sono le prime della classe. Ci limiteremo, per ovvi motivi di spazio, solo ai calciatori delle rose che partono titolari o in prima fascia.

Il Milan ha letteralmente rivoluzionato i suoi ranghi dalla cintola in su, mantenendo grosso modo intatta la difesa dello scorso campionato e del suo ultimo scudetto. A centrocampo ha perso Tonali e De Ketelaere ed i laterali Messias e Saelemaekers, ma ha ingaggiato Loftus-Cheek, Pulisic e Reijnders. In attacco, scontata la perdita di Ibrahimovic, ha mantenuto il bomber Giroud e il fuoriclasse Leao, tenendo pronti ad entrare dalla panchina i neoacquisti Okafor, Chukweze e Jovic. Il saldo tra spesa per gli acquisti e incasso per le cessioni è di -43,5 milioni e l’età media della rosa è di 25,7 anni. Nel suo insieme, la squadra si è notevolmente rafforzata, sia pure con un notevole passivo finanziario, voto 8.

L’Inter ha perso i due forti portieri titolari dello scorso anno, Onana e Handanovic. Non è roba da poco, un portiere vale da solo mezza squadra, specie nelle coppe. Ha tuttavia rimediato con gli esperti Sommer e Audero. In qualità ci ha rimesso, però può reggere. Ha mantenuto l’impianto della difesa con Pavard, valido nazionale francese, che ha preso il posto dello slovacco Skriniar. A centrocampo ha perso Brozovic, uomo-squadra, uno di quelli che arpionano una quantità industriale di palloni e li lavorano puliti per l’attacco. Ne ha preso il posto Davide Frattesi, che dovrà confermare nella grande squadra quanto di buono ha fatto vedere a Sassuolo. Intanto garantiscono Barella e Calhanoglu. L’attacco è il reparto che ha subito le modifiche più rilevanti. Perdere due campioni del calibro di Lukaku e Dzeko non sarebbe facile per nessuno. Eppure, Marotta sembra ancora una volta non aver sbagliato; l’acquisizione delle prestazioni di Thuram e di Arnautovic, che si alterneranno al fianco della certezza Lautaro Martinez, garantisce ai nerazzurri esperienza, potenza e sveltezza sottoporta. L’innesto, infine, di un paio di ottimi ‘usato sicuro’, quali Cuadrado e Alexis Sanchez, dà a mister Inzaghi la possibilità di far rifiatare all’occorrenza i suoi formidabili cursori di fascia, Dumfries e Di Marco. Saldo acquisti-cessioni attivo, +69 M€; età media alta, 28,2 anni. Voto 9.

La Juventus ha potuto fare ben poco sul mercato, il suo bilancio è in grave sofferenza. Aveva lavorato però in prospettiva già lo scorso anno, lanciando giovani di notevole qualità, quali Miretti, Fagioli, Gatti, Iling-Junior, ai quali quest’anno si sono aggiunti il brillante Cambiaso e il figlio d’arte Weah. Soprattutto il neo ds Giuntoli ha lavorato sulle cessioni, liberandosi di un po’ di zavorra in via definitiva e in prestito, affinché completino la loro formazione, di alcuni prospetti interessanti, quali Frabotta, Kaio Jorge e Soulè. Ha mantenuto i due portieri, Szczesny e Perin, una garanzia, e la difesa è affiatata e solida. Quest’anno poi i bianconeri non disputeranno competizioni europee, potranno perciò concentrarsi sul campionato, disponendo sempre tra una partita e l’altra di una settimana piena di allenamenti. Non è poco, specie per un allenatore come Allegri che ci ha abituati da anni a recuperi prodigiosi nei gironi di ritorno. Saldo – 21 M€, a causa del riscatto di calciatori presi lo scorso anno con l’impegno di pagarli in questa finestra di mercato; età media 26,6. Voto 7,5.

Napoli. La squadra campione d’Italia, pur se new entry nel club degli scudettati del secondo millennio, va di default analizzata insieme alle vecchie potenze del calcio italiano. È l’unica delle prime quattro ad aver cambiato allenatore e questo sta pesando ad inizio stagione. Il disastroso secondo tempo con la Lazio ha evidenziato come nella testa dei calciatori regni ancora una notevole confusione. In porta ha mantenuto, con qualche rischio, Meret e Gollini. Meret non è all’altezza di una squadra che punta alla Champions, assolutamente. Lo scorso anno, protetto da uno strepitoso Kim e dagli schemi difensivi inappuntabili di mister Spalletti, se l’è cavata con pochi goal subiti. Quest’anno il coreano non c’è più e gli schemi, per ora, sono saltati. A mio parere, se Garcia e la società non si affrettano a dare la porta a Gollini, ci sarà più di un problema quanto a goal incassati. La difesa azzurra ha perso un marziano e ha pensato di sostituirlo con un giovane brasiliano, German Natan, a dire dello stesso allenatore ancora acerbo e inadeguato per la Serie A. Poi magari apprenderà il calcio italiano e stupirà tutti, per ora però il reparto è decisamente più debole dello scorso anno. Centrocampo ed attacco sono gli stessi dello scorso anno, salvo la sostituzione del buon Lozano col brillante Lindstrom. Saldo -21,5 M€, anche qui a causa dei riscatti; età media 26 anni. In attesa della maturazione di Cajuste e Natan, voto 6.

Proseguiremo questa disamina a stretto giro, profittando della sospensione del campionato per gli impegni delle nazionali. Intanto continuiamo con le segnalazioni di giovani talenti. Dopo il leccese Almqvist, segnalato nella scorsa puntata di questo racconto della Serie A, oggi indichiamo un giovane portiere: Stefano Turati, 21 anni, 1.88 di altezza, ottimo piede e spiccata personalità. Alla prossima.

 

 

 

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