La sanità è una priorità e deve essere pubblica.

 

da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)

 

 

 

 

 

 

 

La sanità per gli italiani deve essere prevalentemente pubblica .“Valore salute: SSN volano di progresso del Paese. I 45 anni del Servizio sanitario nazionale, un’eccellenza italiana”,è il titolo del convegno che si è tenuto a Roma.Da una indagine eseguita dall’Istituto Piepoli per la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, su un campione di 1000 persone, rappresentativo degli italiani di età compresa tra 15 e 75 , tre italiani su quattro ritengono che la sanità deve essere pubblica, per il 90% dei cittadini deve essere una priorità del Governo nella Finanziaria. Per il 37%, merita addirittura il primo posto. Gli italiani tendono in maggioranza (54%) a promuovere il servizio sanitario regionale, ma con grandi distanze territoriali. Al nord si raggiungono picchi del 69% di soddisfazione, al sud e nelle isole ci si ferma a quota 41%. Al nord prevale il modello concentrato sulle regioni mentre al sud si chiede un intervento statale. Il 92% degli intervistati  escludono di farsi curare, anziché dal medico, da una piattaforma di Intelligenza artificiale. Il rapporto diretto e fiduciario con il proprio medico,  è talmente importante che il 75% degli italiani intervistati si dice non disponibile a rinunciare al diritto di scegliere il proprio medico di famiglia. Sempre più cittadini sono costretti a spostarsi in altre Regioni alla ricerca di centri di eccellenza: il 63% degli intervistati percepiscono questo problema con riferimento al loro territorio, con punte del 79% al Sud e nelle isole. La stragrande maggioranza degli italiani, il 93%, vorrebbe, per questa ragione, un aiuto dallo Stato: e oltre otto persone su dieci,  su tutto il territorio nazionale, vorrebbero un’organizzazione sanitaria che porti l’eccellenza dove vive, senza per forza essere costretti a “viaggi della speranza”, costosi in termini di denaro, tempo ed energie.Il 90% degli italiani è convinto in ogni caso che nella legge finanziaria la sanità debba essere al primo posto o tra le priorità principali del Governo. I medici vorrebbero avere maggior peso decisionale nel mondo sanitario e lanciano un allarme: a causa della troppa burocrazia, più di un medico su tre dichiara di non avere a disposizione tutto il tempo di cui avrebbe bisogno per occuparsi dei pazienti. Questa condizione di difficoltà spinge molti medici italiani ,il 40% del campione, a valutare l’opportunità di andare all’estero, fuori dall’Italia, a svolgere la professione medica.Una professione che resta fortemente attrattiva anche tra i giovani: il 57% del campione tra i 15 e i 24 anni ha preso in considerazione la possibilità di formarsi per essere un professionista della salute. I cittadini chiedono allo Stato e alle Regioni di lavorare insieme  per superare le diversità di trattamento Nord – Sud. La sanità  dovrà essere: pubblica, partecipata, adeguatamente finanziata, con un numero adeguato di professionisti ed organizzata per rispondere efficacemente agli obiettivi di salute dei cittadini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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