ZAMBROTTI: il nuovo, venuto dal passato … pronto alla riconquista del Vallo ?

 

Aldo Bianchini

(nella foto in alto il dr. Enrico Zambrotti, nella foto in basso una visione panoramica del Centro Sportivo Meridionale di San Rufo)

VALLO di DIANO – Aveva ragione “Ramon” che il 30.12.23 con un commento postato su questo giornale (in calce ad un mio articolo sul P.S.I.) che il grande vecchio politico Enrico Zambrotti da San Pietro al Tanagro sarebbe tornato dal passato per rappresentare quel nuovo che i giovani non sanno proporre. All’ufficializzazione della riconquista della poltrona di sindaco del paese del Vallo di Diano manca soltanto la chiusura dei seggi elettorali del 9 giugno prossimo; poi tutto potrebbe cambiare sia per lui che per gli altri.

Sebbene tuttora rinchiuso nell’assoluto anonimato Ramon quel giorno scrisse:

  • Rimanendo in tema di grandi vecchi, da tempo circola un’indiscrezione che col trascorrere dei giorni va trasformandosi in un dato politico reale. A mio avviso gravissimo ed oltraggioso per tutta la comunità valdianese. In occasione delle amministrative 2024 che coinvolgeranno il comune di San Pietro al Tanagro, nessun esponente di rilevo dell’amministrazione uscente si ricandiderebbe perché questa sarebbe la volontà del padrone del vapore: Enrico Zambrotti! Ebbene sì! Alla veneranda età di 81 anni si appresterebbe a candidarsi Sindaco con una lista composta di suoi fedelissimi e per giunta senza avversari …

Io personalmente non la penso affatto come Ramon e, difatti, nei successivi articoli da me scritti sul fatto non sono mancate polemiche anche aspre con l’anonimo cittadino di San Pietro al Tanagro. Enrico Zambrotti ha pienamente diritto a candidarsi.

Oggi quella ipotesi si è trasformata in realtà, almeno per quanto riguarda la candidatura a sindaco, con una aggravante sulle attenuanti generiche che non vanno mai negate a nessuno: a San Pietro al Tanagro c’è un solo candidato sindaco ed una sola lista; un fatto che nel Vallo di Diano sembra prendere sempre più piede, e quasi come una tendenza sono ormai diversi i paesi che, in barba ad ogni logica democratica, scelgono la strada della elezione scontata, sempre che vada al voto il 40% (di cui il 50% + 1 per il candidato sindaco) dei potenziali elettori. A Sassano, solo per fare un esempio, è accaduto per due volte m con la legge che prevedeva il 50%+1.

Ma a San Pietro al Tanagro nessuno nutre più dubbi sul ritorno di Zambrotti a governare la comunità di appartenenza per riprendere fermamente tra le mani le redini dell’intero Vallo di Diano, a cominciare da una Comunità Montana che dal 9 giugno in poi sarà ufficialmente senza presidente in quanto Francesco Cavallone (sindaco uscente di Sala C. ed attuale presidente della C.M.) non si è neppure candidato come consigliere nelle elezioni del “paese guida” del Vallo. E con la C.M. anche le altre istituzioni del Vallo gestite da appositi c.d.a. con componenti eletti dai vari Comuni potrebbero finire sotto il controllo di Zambrotti sindaco; prima fra le tante quella “Fondazione Sport e Territorio” creata non si sa come – da chi e perché; apparentemente per la gestione del patrimonio edilizio del Consorzio Centro Sportivo Meridionale. Frutto della scuola politica di cui ho già scritto ?

E poi potrebbe esserci, sempre dopo il 9 giugno, anche il paventato “effetto domino” (di cui ho scritto nel precedente articolo) con il ritorno sulla scena di alcuni dei vecchi leader del passato come Raffaele Accetta di Monte San Giacomo e Paolo Imparato di Padula, due paesi gestiti oggi da due donne che avrebbero scelto (almeno sulla carta) come sponsor politico l’on. Corrado Matera anziché l’on. Tommaso Pellegrino (quest’ultimo forte di un scelta politica a Sala Consilina con il sostegno al candidato sindaco Mimmo Cartolano che potrebbe portarlo ad una vittoria per 3 a 0 su Matera nel contesto della politica generale del Vallo) che da qualche anno a questa parte gestiscono grosse fette del potere politico-amministrativo del territorio.

Ma in tutto questo, si chiederà più di qualcuno, Zambrotti cosa c’entra; la risposta è semplice perché Zambrotti, nel caso venisse eletto, rappresenterebbe l’ago della bilancia come un vero punto di riferimento per tanti amministratori locali; soprattutto per quelli che oggi figurativamente fanno parte della cordata pro Matera nella battaglia contro la cordata di Pellegrino. E poi è sufficiente ricordare soltanto la grande e stabile amicizia-intesa politica tra Zambrotti e Vittorio Esposito (sindaco di Sanza e commissario liquidatore del Consorzio Centro Sportivo Meridionale) che è l’uomo forte del P.D. nel comprensorio valdianese.

Hanno ideato loro la “Fondazione” sotto la spinta di Matera ? Un Matera che voleva la presidenza e che è stato bloccato direttamente dal governatore De Luca che gli ha preferito Massimo Loviso (sindaco di Polla)

Per la maggior parte dei giovani la figura di Enrico Zambrotti sarà senza dubbio sconosciuta, o quasi, se non per qualche aspetto di natura giudiziaria (tutto ormai vinto e superato); Zambrotti, almeno per me, è un personaggio complesso ed eclettico al tempo stesso, che quasi per caso o per gioco è stato prestato alla politica negli anni d’oro del Partito Socialista, e ancora prima; Zambrotti avrebbe potuto fare tranquillamente il manager di una grande industria privata, di una multinazionale o di una promanazione societaria dello Stato ed avrebbe avuto lo stesso successo, cioè sarebbe ancora sulla cresta dell’onda comunque e dovunque.

Perché ?, semplicemente perché  Enrico Zambrotti (che è passato dalle banche all’informazione, dagli incarichi istituzionali a quelli politici) è un personaggio talmente preparato (soprattutto nei complessi giochi finanziari delle scatole cinesi nei quali si perdeva disperato il procuratore Santacroce !! – la Fondazione è una scatola cinese ?) e versatile da far impallidire e intimorire chiunque lo incontri sul suo cammino. Ha una preparazione finanziaria, economica e legislativa di alto livello; una preparazione che riesce a mettere al servizio della politica non solo e non soltanto per legittimi interessi personali ma anche per risolvere i numerosi problemi che la stessa politica incontra nella quotidiana esternazione della sua progettualità e del suo potere. Da qui è nata l’esigenza della “Fondazione” ?

Questo è, semplicemente, il succo del discorso che spiega perché   Zambrotti resta al centro dell’attenzione generale come un personaggio ieratico ed immarcescibile, al di là dei venti di cambiamento e delle strumentali battaglie politiche condotte da personaggi che non hanno la capacità di guardare oltre il “politico Zambrotti” per entrare nell’essenziale dell’uomo Zambrotti che è ben altra cosa rispetto al semplice politico.

Come finirà ? Lo sapremo soltanto dopo il 9 giugno prossimo; intanto domenica mattina 19 maggio 24  il consigliere regionale Corrado  Matera si è incontrato con il candidato sindaco di Sala Consilina Mimmo Cartolano in un bar di Trinità. Come dire, il diavolo (Matera) e l’acqua santa (Cartolano) senza il corpus domini (Pellegrino).

 

5 thoughts on “ZAMBROTTI: il nuovo, venuto dal passato … pronto alla riconquista del Vallo ?

  1. Purtroppo quanto da me segnalato non era una mera voce di corridoio, ma la denuncia di un grave rischio politico. Senza falsa modestia non occorreva nemmeno essere particolarmente avveduti per lanciare questo grido d’allarme democratico. Mi rendo conto che la comunità di San Pietro al Tanagro non ha ancora sviluppato gli anticorpi verso Zambrotti nonostante le sue fallimentari gestioni amministrative sia comunali che sovracomunali , basti pensare alla liquidazione di Meta e la susseguente creazione ad hoc di Sport e Territorio come si rappresentasse contemporaneamente la causa e l’effetto, il Trojan e l’antivirus. In parole povere io creo il debito e poi lo risano con un’altra società ! Fenomeno! Azioni politiche che hanno determinato ricadute sociali pesantissime. Vorrei sottolineare poi che la gran parte dei voti che riceverà Zambrotti saranno solo di natura personale non di opinione. Mi spiego meglio. Chi andrà a votare lo farà solo per un rapporto di dipendenza col candidato( familiare, lavorativo e peggio ancora economico). Sarà in sostanza la somma di voti personali derivante da una comunità stanca, rassegnata ed illusa . Senza la minima coscienza civile o un sussulto di dignità . Invito poi ad indagare sui motivi delle scelte amministrative di alcuni candidati di questa lista un tempo tenaci oppositori del candidato a Sindaco. Se si svolgesse accuratamente il ruolo del giornalista( non è una critica nei riguardi del direttore) ci si accorgerebbe delle magagne che la caratterizzano. Al di là delle idee di ognuno di noi , esercitando il più banale spirito d’osservazione con un occhio alla memoria storica

  2. Enrico Zambrotti: un uomo del passato che vive nel passato . Da sempre restio a stare al passo coi tempi, si è creato il suo piccolo regno dove poter coltivare il suo delirio di onnipotenza. L’avidità e la bramosia di potere e’ smisurata in questo individuo. A 81 anni si ricandida senza nessuna voce critica e forma di dissenso. Proprio come avrebbe gradito.! Tutto secondo i suoi piani, diciamo come stanno realmente i fatti! Quando poi si autocelebra rimarcando le sue doti manageriali diventa stucchevole . Una bella faccia di bronzo.Ci siamo dimenticati gli innumerevoli fiaschi tra cui quello del fallimento del Giornale di Napoli? Ci siamo dimenticati della crisi del centro sportivo meridionale con gli operai che non percepirono per diversi mesi il salario ? Infine vorrei ricordare che la sua lista è composta da diversi voltagabbana che in passato, quando la sua popolarità era ai minimi termini a causa dei problemi giudiziari, ne chiedeva lo scalpo. Quella che si sta per consumare a San Pietro al Tanagro è una tragedia di proporzioni bibliche. Una situazione orrenda che aprirà un vulnus irreparabile non solo a livello istituzionale ma soprattutto a livello culturale

  3. La sua lista non si dovrebbe chiamare “Patto per San Pietro”bensì “Ricatto per San Pietro”. Personaggio che incarna appieno l’effimero e l’eterno , elementi tipici della peggiore politica. L’effimero perché concentrato soltanto sulle situazioni contingenti che escludono ogni capacità progettuale a lunga scadenza, l’eterno perché si ritiene invincibile ed immortale. San Pietro non meritava una così indecorosa morte istituzionale.

  4. L’ennesimo atto di tracotanza di un notabile che non si rassegna al canto del cigno e vuol far spacciare a tutti gli osservatori esterni, a cominciare dai media, come condivisa la sua candidatura quando in realtà non è altro una sua imposizione. Servirebbe a riguardo un’approfondita inchiesta giornalistica

  5. “La politica è il mezzo attraverso il quale persone senza morale comandano su persone senza memoria” Voltaire . Una citazione che ben si attaglia ad Enrico Zambrotti.

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