SCUOLA – Anief Campania, la Regione vara la delibera sulla rete scolastica tagliate oltre 100 autonomie: una ferita inaccettabile per le scuole della Campania.

da Uff. Stampa

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Deroghe previste nel milleproroghe dal Governo sono risibili secondo il sindacato Anief che annuncia nuove mobilitazioniIl Sindacato Anief Campania tuona contro il piano di dimensionamento deliberato nella giornata di ieri dalla Regione con la perdita di autonomia di centinaia d’Istituti e il loro successivo accorpamento. “Prendiamo atto- dichiara Stefano Cavallini Presidente regionale Anief – della volontà della politica di non tenere in minima considerazioni le osservazioni che come Sindacato scuola più volte abbiamo portato all’attenzione delle istituzioni, ed è per questa ragione che alla ripresa delle attività didattiche continueremo ad informare tutto il personale e le famiglie denunciando come in meno di un decennio potrebbero scomparire il 30% delle scuole, con gravi ricadute sui territori e sulla qualità dell’istruzione”.Per quanto riguarda la Provincia di Napoli – osserva Alessandra Boccanfuso – “la nostra proposta prevedeva la accorpamento del terzo circolo di Melito con la scuola media Guarano ma l’intervento del  regionale della Cisl scuola ha portato a di dimensionare anche le altre due scuole di Melito.Su Afragola – continua il presidente provinciale Anief – avevamo proposto di accorpare la scuola media Rocco con il primo circolo didattico che dista dalla scuola 100 metri invece è stato portato avanti il dimensionamento della scuola media Rocco con la scuola media Mozzillo che si trovano a una distanza enorme con un bacino di utenza che è completamente differente”.Altro accorpamento assurdo è quello dell’Istituto Tognazzi di Pollena Trocchia con l’istituto Russo di Cicciano in quanto trattasi di due scuole lontane diversi chilometri. Ha trovato invece accogliento  la segnalazione dell’Anief di evitare l’accorpamento del liceo de Boris con il Liceo Nobel di Torre del Greco che in raggiungeva un numero di alunni di oltre 1700 unità. “Disastrose le scelte compiute anche in Provincia di Salerno – tuona Alessandro Sola – abbiamo assistito al solito teatrino della politica che non ha tenuto conto delle caratteristiche territoriali. Ribadiamo la nostra contrarietà più assoluta alla costituzione della nuova istituzione IC Vicinanza di Salerno che ingloba più plessi dell’ex IC Barra creando un obbrobrio ed a tutti i tagli fatti nel territorio cilentano e del vallo di diano.Esprimiamo il nostro disappunto – chiosa il Presidente provinciale di Salerno – sulla mancata attivazione del nuovo corso di studi presso l’IS Galilei Di Palo di Salerno (proposta presente nel file   diffuso per l’incontro in Regione poi magicamente scomparsa)”Confermati i tagli anche in Provincia di Caserta: “Accorpare scuole dell’I.C. Gioia Sannitica con I.C. Alife e altre scuola di Gioia Sannitica con Alvignano – commenta Giuseppe Di Pascale, presidente provinciale Anief Caserta – vuol dire violare qualsiasi principio di buon senso, senza tener conto della notevole distanza tra i plessi, nonché dell’orografia territoriale in contrasto con le linee guida sul dimensionamento scolastico”.Netta contrarietà sugli accorpamenti effettuati sia in Provincia di Benevento con 11 tagli che ad Avellino dove sono stati deliberati ben 20 accorpamenti. “La strada intrapresa dal Governo e dalla Regione non è quella giusta dichiara Alberico Sorrentino del Dipartimento Direttori SGA di Anief  è necessario un radicale ripensamento del provvedimento, la misura approvata dal Consiglio dei Ministri di ieri nel decreto Milleproroghe con cui si consente alle Regioni di derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da tagliare è assolutamente insufficiente, un gioco delle tre carte per accontentare qualcuno!Non resteremo fermi a guardare – conclude Sorrentino – poichè diversi colleghi DSGA potrebbero essere perdenti posto e finire fuori Regione oltre al fatto che questo piano finisce per svuotare completamente ogni aspettativa legittima di mobilità per tutti coloro che vogliono far ritorno nella propria terra. Un attacco al Sud che parte proprio dalla scuola.

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