PROVINCIA: le promesse mancate … soprattutto per il Vallo di Diano

 

Aldo Bianchini

Una splendida veduta del Vallo di Diano dall'alto

VALLO di DIANO – Negli ultimi giorni scorrendo questo giornale sono rimasto colpito dall’ottima riflessione scritta, sempre per questo giornale, dall’avv. Paolo Carrano (portavoce di Fratelli d’Italia di Teggiano) che con grande lucidità, andando oltre gli steccati ideologici e di appartenenza politica, ha descritto benissimo la situazione di abbandono politico (e non solo !!) in cui versa una delle zone interne più belle dell’intero territorio provinciale.

Questo come impostazione generale, e facile da leggere, della riflessione; in particolare un passaggio è risultato alquanto significativo, cioè quando spiegando chi e come ha vinto fa riferimento alle tante promesse fatte e sempre mancate:

  • · Chi ha vinto? Sicuramente, a mio modo di vedere ha vinto, chi è stato in grado di fare promesse non mantenute e opportunità non colte. Promettere fa guadagnare credibilità e consenso nel breve termine, perché gli elettori non hanno il tempo di verificare l’eventuale mancata attuazione; lo fa perdere però nel lungo termine, se non si fa ciò che si è promesso. Questa vale benissimo anche per la consegna della prima pietra che doveva dare inizio ai lavori di realizzazione del Ponte Caiazzano (anello di congiunzione  tra il Comune di Sassano e Padula)

Un riflessione, quella di Carrano, che mi dà la possibilità di ritornare su un argomento serio e molto sentito dalla gente che a livello discorsivo elenca a memoria le storiche promesse mancate e che, poi, al momento di entrare nella cabina elettorale dimentica tutto e si lascia travolgere dal gioco del clientelismo più sfrenato basato, comunque, su nuove promesse (riciclate da quelle precedenti) che non saranno ugualmente mai mantenute.

Molto intelligentemente l’avv. Carrano in merito alla credibilità conquistata con le promesse, aggiunge: “… la fa perdere però nel lungo termine se non si fa ciò che si è promesso …”; e allora mi chiedo e chiedo: “Come cavolo fa l’elettore medio del Vallo di Diano ad avere ancora fiducia nei suoi rappresentanti che gira e rigira sono sempre gli stessi bugiardi seriali da una trentina di anni ?”.

Non posso e non voglio credere che gli elettori siano tutti idioti; la spiegazione è un’altra anche se molto più dura; lo esplicitò molto bene negli anni ’60 il consigliere provinciale Chiaro Marino De Luca (teggianese doc) che dal palco ad un cittadino sassanese, che gli chiedeva cosa avesse dato o fatto per Sassano, rispose: “Ho dato e fatto ciò che mi ha chiesto il vostro sindaco”. Vale a dire che il favore personale vale molto di più che un discorso politico costruttivo e generale per tutti; si salvi chi può e ognuno pensi a se stesso. Più chiaro di così lo scambio politico-elettorale non può essere rappresentato.

Da allora la politica valdianese, il suo rapporto con la gente, la sua credibilità sono assolutamente ferme al palo, nonostante ci siano state epoche di gran lunga più felici di questa attuale.

L'avv. Paolo Carrano con Arianna Meloni (sorella di Giorgia)

Le promesse continuano a tenere banco e la gente continua a crederci e ad immaginare un Vallo fiorito, con piste da sci ed impianti di risalita sul Cervati, attraversato dall’alta velocità ed anche da una ferrovia regionale turistica con stazioni stellari come quella progettata da quel giovane architetto-urbanista montesanese (ecc. ecc.).

Ma sul terreno rimangono, purtroppo, i problemi insoluti di sempre:

E’ sufficiente pensare alla chiusura del Tribunale e del carcere di Sala Consilina, al continuo degrado dell’ospedale Curto di Polla, all’eterna sospensione di quello di Sant’Arsenio, alle condizioni di precarietà in cui è tenuto (nonostante gli sforzi dell’attuale Consorzio) l’importante via d’acqua del Fiume Tanagro, l’indisponibilità a verificare l’esistenza o meno di petrolio nel sottosuolo, la dissoluzione del sogno della centrale a biomasse di Atena, la guerra senza quartiere contro la realizzazione della centrale elettrica di Montesano, l’ormai incerta realizzazione della Diga di Casalbuono (ferma, come spesso accade per i grandi lavori pubblici, all’erogazione di oltre 2milioni di euro per la sua progettazione pseudo-esecutiva), l’impianto sciistico del Cervati, la pericolosità di alcuni punti per via dell’interramento di sostanze tossiche, la sicurezza dei cittadini contro il problema furti e micro-delinquenza (nonostante l’applaudita, dai sindaci creduloni, presenza solo per una volta del Prefetto che nella sostanza si è rivelata inutile e quasi offensiva per l’intelligenza media dei valdianesi; eppure ci fu qualche sindaco che gridò alla vittoria contro i continui furti nelle abitazioni … una vergogna !!), e la fuga dei cervelli che nessuno riesce ad arginare, per non ricordare a tutti il gravissimo problema dei cani randagi, della proliferazione dei cinghiali (con pericolo di peste) oppure delle continue scorribande dei cavalli tenuti da mani attente allo stato brado, ed altro ancora, per capire in quale direzione disastrosa si è incanalato da anni il Vallo di Diano.

Per finire, ovviamente, con il Ponte Tanagro, vera icona dell’abbandono, che molto opportunamente l’avv. Paolo Carrano ha citato nella sua riflessione.

E l’anno che verrà ? speriamo porti qualche novità, anche se la vedo davvero difficile.

 

 

One thought on “PROVINCIA: le promesse mancate … soprattutto per il Vallo di Diano

  1. Nessuno dei due Consiglieri Regionali , eletti nel Vallo di Diano, membri della Commissione Speciale Aree Interne del Consiglio Regionale della Campania,e’stato presente all’audizione del Comitato riattivazione ferrovia Sicignano – Lagonegro del 27 Ottobre 2023 con argomento: Riapertura al traffico commerciale della linea Sicignano – Lagonegro interconnessa ad Atena Lucana AV( fermata Intermedia) con la linea Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria . Su 21 Consiglieri Regionali, membri della Commissione, era presente SOLO il Presidente Michele Cammarano. Il giorno 13 Dicembre scorso si è tenuta, presso la Terza Commissione ( Attività Produttive, Ambiente , Territorio) del Consiglio Regionale della BASILICATA un’ audizione con il MEDESIMO argomento. Su 11 Membri della Commissione, assente giustificato il Presidente Quarto, l’audizione e’stata presieduta dal Vice Presidente Cifarelli, con la presenza di altri CINQUE Consiglieri Regionali che non hanno preso e non prenderanno MAI un voto nel Vallo di Diano, ma attentissimi ad un argomento che riguarda la Basilicata Meridionale : 33 Comuni con 90.000 abitanti, a fronte dei 15 Comuni con 58.000 abitanti del Vallo di Diano.Mi chiedo quali siano i vantaggi per gli abitanti del Vallo di Diano continuando a restare elettori della Regione Campania !

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