Un duro atto di accusa di Sergio Mattarella: I malati non sono curati adeguatamente, i giovani “disorientati ed inascoltati”, gli anziani scarsamente assistiti.

da Pietro Cusati (giurista – giornalista)

Il coraggio di ascoltare : solidarietà, libertà, uguaglianza, giustizia, pace sono i valori che la  Costituzione  pone a base della convivenza, uniti siamo forti ,il Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella si rivolge ai cittadini italiani nel suo nono  discorso di fine 2023 , rispetto ad alcuni mali dell’Italia ,come  per esempio la sanità malata,“i tempi delle liste d’attesa in Sanita sono inaccettabilmente lunghi” , “i costi degli alloggi universitari sono improponibili” per moltissime famiglie.  La  Costituzione, la cornice entro la quale l’Italia deve andare avanti, crescere e diventare una società migliore. Il presidente della Repubblica  Sergio Mattarella  invita la gente a volare alto.  ‘’Cari ragazzi  l’amore non è egoismo, possesso, dominio, malinteso orgoglio. L’amore – quello vero – è ben più che rispetto: è dono, gratuità, sensibilità”, “possiamo dare tutti qualcosa alla nostra Italia. Qualcosa di importante. Anche con la partecipazione attiva alla vita civile. A partire dall’esercizio del diritto di voto”. Mattarella pensa alla “svolta epocale del terzo millennio” che è rappresentata dall’Intelligenza Artificiale, “dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cioè, iscritta dentro quella tradizione di civiltà che vede, nella persona – e nella sua dignità – il pilastro irrinunziabile”. “L’angoscia” per conflitti che divampano prefigurando  la  guerra mondiale, ‘’è indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Parlare di pace, oggi, non è astratto buonismo .Al contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via d’uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell’umanità”.  Il Presidente Mattarella cita solidarietà e diritti ,”affermare i diritti significa anche non volgere lo sguardo altrove di fronte ai migranti”. ‘’Penso al risentimento che cresce nelle periferie. Frutto, spesso, dell’indifferenza; e del senso di abbandono. Penso alla pessima tendenza di identificare avversari o addirittura nemici. Verso i quali praticare forme di aggressività. Anche attraverso le accuse più gravi e infondate. Spesso, travolgendo il confine che separa il vero dal falso.Il lavoro che manca. Pur in presenza di un significativo aumento dell’occupazione.Quello sottopagato. Quello, sovente, non in linea con le proprie aspettative e con gli studi seguiti. Con tante, inammissibili, vittime.Le immani differenze di retribuzione tra pochi superprivilegiati e tanti che vivono nel disagio.Le difficoltà che si incontrano nel diritto alle cure sanitarie per tutti. La sicurezza della convivenza. Che lo Stato deve garantire. Anche contro il rischio di diffusione delle armi. Ci troviamo nel mezzo di quello che verrà ricordato come il grande balzo storico dell’inizio del terzo millennio. Dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Viviamo, quindi, un passaggio epocale. Possiamo dare tutti qualcosa alla nostra Italia. Qualcosa di importante. Con i nostri valori. Con la solidarietà di cui siamo capaci.Con la partecipazione attiva alla vita civile.A partire dall’esercizio del diritto di voto. Per definire la strada da percorrere,  è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social. Perché la democrazia è fatta di esercizio di libertà.

 

 

 

 

 

 

 

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