Salernitana, con il Lecce mazzata finale – Anche i salentini espugnano l’Arechi, Liverani a un passo dall’addio SALERNITANA-LECCE 0-1

 

 

 

da Luciano Di Gianni

 

L’ennesima sconfitta di una stagione scellerata sotto tutti i punti di vista, sancisce di fatto la virtuale retrocessione della Salernitana in cadetteria, dopo tre anni di massima serie. Un fallimento tecnico e gestionale che ha radici profonde e che parte da lontano, una lenta agonia durante la quale niente è andato nel verso giusto. Una debacle dove ogni componente deve sentirsi colpevole. Allenatori, dirigenti e calciatori: chi più, chi meno, nessuno ha il diritto di sentirsi esente da colpe. Un tracollo iniziato silente già dalla scorsa estate, e che ahinoi ha

 

radici profonde. L’autogol di Gyomber che di fatto dona i tre punti agli avversari, è beffardamente simbolico ed emblematico, in un campionato dove fare peggio era francamente impossibile. C’è poco da raccontare per quanto concerne il piano tecnico, d’altra parte risulterebbe quasi un’offesa all’intelligenza riporre speranze e aspettative in un pallone che rotola mentre fuori dal rettangolo verde c’è un allenatore che alla vigilia del match si presenta in sala stampa già rassegnato, mentre la società è in causa con l’attaccante, a undici punti dalla zona salvezza, dopo aver cambiato tre, o forse quattro allenatori, due direttori sportivi e decine di atleti che nel durante non si guardano in faccia e si mandano a quel paese. Tutto questo mentre Salerno attende risposte concrete circa il futuro prossimo della ormai derelitta maglia granata. Ripartire da zero

 

e cercare un pronto riscatto, dopo questo squallido epilogo, sarebbe il minimo sindacabile.

 

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