Perché De Luca vince.

 

da Salvatore Memoli

(avvocato – scrittore – giornalista)

 

Chi pensa di stancare De Luca con gli argomenti che l’opposizione affida alla stampa e veicola come grandi idee per abbattere la sua superiorità politica ed elettorale, pecca di un’ingenuità grave.
Dell’opposizione non s’identifica un volto, una storia politica ed argomenti credibili che possono far vacillare il colosso De Luca. In parte perché il personale politico con cifra guarda bene le proprie  posizioni di prestigio e di tranquillità personale; cioè non  mette la faccia, rischia di suo,  in nome di un obiettivo che richiede il rischio. Molti incassano prebende politiche sostanziose che non sentono di mettere in pericolo, in nome di una battaglia che richiede impegno e tempo pieno. L’opposizione politica a De Luca mi ricorda quei monelli che bussano ai citofoni e scappano oppure quei piccoli delinquenti  che individuano un avversario ai cui vetri delle finestre lanciano sassi, in clandestinità. Poi nascosti aspettano l’effetto che fa e ridono del niente! Sentendosi grandi delle loro azioni delittuose ed incivili!
Per abbattere un avversario politico occorre ben altro! Occorre costituirsi ´parte civilé’, sentirsi ed essere effettivamente danneggiati. Sentire il peso sociale di un danno politico che mortifica la società civile ed impegnarsi a fermarne la prosecuzione. Si fa credendoci, spiegando ai sodali danneggiati contro chi si agisce, il risultato che si vuole conseguire; chi combatte ci mette la faccia e, soprattutto, partecipa con chiarezza il progetto  di come sostituire il contestato e con chi sostituirlo. Bisogna avere il progetto, renderlo intellegibile ed, in ogni caso, parteciparlo in tutti i suoi aspetti strategici.  Nemmeno tutti i ricorsi alla Procura della Repubblica possono essere utili. Non capisco perché una battaglia politica debba essere delegata alla giustizia, senza metterci presenza e coerenza, argomentazioni robuste e determinazione nella condanna di una condotta delittuosa, costituendosi parte civile.
Il mondo politico di De Luca é molto più fragile di quanto  possa sembrare. Ci sono tante falle di cui approfittare ma molti fanno finta di niente! Vuoi per non esporsi, vuoi perché é sempre comodo non estendere il campo delle inimicizie soprattutto quando gli atti politici vedono comprimari nei benefici, contro i quali non ci si vuole e non ci si può schierare.
Nel campo dell’opposizione si aspetta sempre che qualcosa succeda senza che sia causata da chi é contrario. Ma non c’è niente di più certo del detto che ricorda che ‘ a cavallo bestemmiato, riluce il pelo’. Le attuali azioni politiche dell’opposizione sono un solletico che alla fine ricompatta i sostenitori di De Luca, soprattutto quando si assumono per un effetto pubblicitario, una risposta ad atti che dimostrano la contrarietà fine a se stessa. É stato troppe volte così! Per le candidature a sindaco e per il ricorso a fumose alleanze che non hanno mai visto la nomenclatura schierarsi in prima persona contro De Luca. Troppe volte si sono tappati i buchi e chi si candidava ha rischiato il fuoco amico più delle difficoltà create dal competitore.
Vogliamo ricordarlo?
Ci avviamo ancora a questa routine elettorale, una scenografia di deleghe vuote e di sgambetti per evitare che nasca e cresca qualche altro leader.
In questo quadretto dell’opposizione chi ci metterà la faccia?!
De Luca dorme sonni tranquilli anche se mette le tavole a colori del presepe di Carotenuto a Palazzo di Città. Vincerebbe ugualmente!
In vista delle elezioni amministrative, l’opposizione salernitana ci dica l’ organigramma politico di chi vuole cosa e di chi sarà interlocutore dei cittadini.
Si presenti un piano elettorale di confronto con i cittadini. Quartiere per quartiere, famiglia per famiglia, in ogni realtà produttiva. Ci si presenti con poche linee programmatiche e si attenda di scrivere il programma con il concorso dei salernitani. Si schierino uomini in carne ed ossa e si abbia lo spazio per accettare cittadini disponibili all’impegno personale, alla competizione amministrativa. Si esca dal chiuso di segreterie di partito e di capibastone, si scelga il confronto della strada!
Questo si fa per tempo, anni prima e non qualche mese prima!
Se non si sentono i battiti della vita del
Popolo, non si può aspirare a fargli cambiare idea, negli ultimi giorni delle elezioni.
Quando non si ha metodo per fare politica e per sottrarre consensi all’avversario, é meglio non esserci! Si perde solo tempo. É così che De Luca ha confermato il suo prestigio in trenta anni e più di politica. Di fronte aveva il niente, come il niente di chi non doveva fare niente, perché aveva già pattuito i suoi obiettivi. É anche inutile parlarne perché la realtà non é avara di conferme!
Dunque é inutile far finta di dolersi quando si perdono le competizioni elettorali. La gente capisce e si organizza da sola. Se deve essere ceduta a De Luca dai suoi avversari, preferisce stabilire personalmente con lui che cosa gli può essere utile e glie lo chiede!
Di questo passo un ciclo politico diventa regno e il monarca diventa un amico alla portata, disposto a tutto ed a trattare su tutto.

 

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