da Pietro Cusati ( Giurista- Giornalista)

La terra dei fuochi ,una bomba ambientale , rispettare ,pertanto,la storica sentenza di condanna  all’Italia ,della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per la violazione dell’articolo 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, relativo al diritto alla vita, per non avere le istituzioni affrontato il grave problema della terra dei fuochi, nonostante ne fossero a conoscenza da molti anni, mettendo così a rischio la salute e la vita dei cittadini. Avviare da subito  un piano straordinario di bonifica  per tutelare la salute e l’ambiente e restituire ai cittadini della terra dei fuochi . Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, nella Terra dei fuochi c’è un’incidenza dei tumori superiore dell’11% rispetto alla media nazionale. I rifiuti  tossici nelle campagne casertane e napoletane hanno ucciso le colture di pomodori, di melanzane , carciofi e  hanno avvelenato pesche, mandorle, albicocche e mele annurche, una volta compromesse le falde acquifere . Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, nella Terra dei fuochi c’è un’incidenza dei tumori superiore dell’11% rispetto alla media nazionale. I rifiuti  tossici nelle campagne casertane e napoletane hanno ucciso le colture di pomodori, di melanzane , carciofi e  hanno avvelenato pesche, mandorle, albicocche e mele annurche, una volta compromesse le falde acquifere e i fiumi.Secondo i dati  prodotti dall’Istituto nazionale per i tumori Pascale di Napoli  sul territorio provinciale di Napoli, ci sono stati incrementi percentuali del tasso di mortalità per tumori del 47% fra gli uomini e del 40% tra le donne, nel Casertano  del 28,4% fra gli uomini e del 32,7%tra le donne.Il WWF Italia, impegnato da anni sul campo nella lotta contro questa emergenza si è sempre speso per informare l’opinione pubblica riguardo i pericoli derivanti da un ambiente contaminato e denunciare alle autorità le gravi irregolarità nella gestione dei rifiuti nelle zone della Terra dei Fuochi. La “Terra dei Fuochi” è un vasto territorio situato principalmente nelle province di Napoli e Caserta, dove per anni sono stati sversati e smaltiti  migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, abbandonati, interrati o dati alle fiamme, provocando gravissimi danni ambientali e alla salute di milioni di cittadini.La Corte di Strasburgo  ha sottolineato la grave inerzia dello Stato italiano nell’affrontare la problematica, nonostante fosse a conoscenza della situazione da molti anni. La sentenza obbliga  l’Italia a elaborare una strategia globale per affrontare la situazione, istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e creare una piattaforma di informazione pubblica. “Una sentenza storica” commenta l’avvocata Valentina Centonze, che assiste 71 ricorrenti residenti in Terra dei Fuochi assieme ai colleghi Antonella Mascia, Armando Corsini e Ambrogio Vallo. La sentenza ammette “un rischio sufficientemente grave, reale, accertabile e imminente dovuto al fenomeno dell’inquinamento in atto”, l'”esistenza di un obbligo di protezione” e la mancanza “di una risposta sistematica, coordinata e strutturata”. Quindi, impone misure generali dettagliate da attuare entro due anni dalla sentenza definitiva per affrontare il problema Terra dei Fuochi. “Si evidenzia anche la necessità di una strategia globale che riunisca le misure previste , un meccanismo di monitoraggio indipendente e una piattaforma informativa. La Corte si riserva di valutare danni morali ai ricorrenti in base al comportamento delle autorità governative circa gli strumenti individuati per supplire alle carenze segnalate, e le misure correttive raccomandate dalla Corte”.Il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello :: “Quante calunnie abbiamo dovuto subire; quante minacce; quante derisioni; quante offese; quante illazioni. I negazionisti, ignavi, collusi, corrotti, ci infangavano. Siamo andati avanti. Convinti. Vedevamo con i nostri occhi lo scempio delle nostre terre e delle nostre vite. Grazie a tutti i volontari, grazie ai medici per l’ambiente, grazie alle Chiese campane con i loro vescovi e i loro preti, grazie  a tutti i giornalisti onesti che ci sono stati accanto”.