da Angelo Giubileo (avvocato – filosofo)
Siamo circondati e assaliti da vaniloqui, senz’altro inutili, ma piuttosto dannosi. In tempi di guerra, il “silenzio” sarebbe ed è l’arma più utile per un ritorno di ognuna delle parti alla “responsabilità” e alla “ragione”, come augurato da Leone XIV.
Negli stati laici “occidentali” riecheggia l’idea che gli stati etici o confessionali siano e rappresentino, loro stessi e non altri, “il male”; che si contrappone all’azione “benefica” del salvatore laico di turno. E così, Occidente contro Oriente, e viceversa, ecc. ecc.
Ma: è sempre stato così? No!
In relazione ai nostri territori, si pensi ai traffici commerciali lungo l’asse mediterraneo, da est a ovest, per lo scambio dell’ossidiana, estratto delle eruzioni vulcaniche nelle isole Eolie, già, senz’altro, a partire dal 5.500 e.a., e quindi circa 8.000 anni fa.
L’ossidiana è una pietra capace di essere più tagliente della selce, e quindi più utile all’umanità di quel tempo, che a noi “moderni” appare remoto.
Negli ultimi tre secoli, il “mantra” dell’Occidente è diventato il detto di chi ha sostenuto che “dove non passano le merci passeranno gli eserciti”. E tuttavia, i fatti odierni (e non solo!) dimostrano altresì che dove passano le merci, prima o poi passeranno gli eserciti.
Se una volta era l’ossidiana, oggi sono le terre rare, e quant’altro.
Oggi, si dice anche che il vero obiettivo delle guerre, così come quella ultima israelo-iraniana, sia il cambio di regime della guida suprema religiosa, l’Ayatollah. E quindi lo stesso obiettivo di quelle che sono state definite le “primavere arabe” o “rivoluzioni arancioni” o quant’altro di simile che dir si voglia…
La madre di tutte le guerre? Il commercio.