Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Ed alla fine sul cosiddetto “Ponte dei sospiri” (il ponte sul fiume Tanagro) arriva anche l’interesse e la pressione del Codacons Cilento presieduto dall’avv. Bartolomeo Lanzara che con una lunga e molto ben argomentata interpellanza inviata alla Provincia di Salerno (e per essa al presidente in carica arch. Enzo Napoli, anche sindaco di Salerno) chiede alla stessa Provincia l’avvio di un’inchiesta formale al fine di dissipare i grossi dubbi della cittadinanza che già vede la Provincia come simbolo dell’inefficienza e dell’abbandono istituzionale.
Almeno sei i punti dolenti evidenziati nel duro comunicato dell’avv. Lanzara (trasparenza – cronoprogramma – cartellonistica del cantiere – mancata vigilanza sui tempi e sicurezza – inerzia pubblici amministratori – sicurezza specifica del cantiere abbandonato) con l’aggiunta del mistero più fitto che circonda la famigerata “trivella” che è apparsa per qualche giorno e poi è scomparsa.
Nel dare atto all’avv. Lanzara (presidente Codacons Cilento) per la sua importante iniziativa che contribuirà sicuramente a fare più chiarezza, va sottolineata e denunciata (questa sì, anche alla Procura di Lagonegro, cui invierò questo articolo) la situazione complessiva dell’appalto pubblico assegnato ad una impresa del casertano (A.T.I.: Andreozzi srl di Afragola + Salzano Carpenterie Metalliche srl di Afragola) per un importo complessivo di € 1.298.505,45 (come mi inquietano questi 45 centesimi, mancano solo i millesimi per dire che i progettisti sono grandissimi tecnici), poi maggiorato, sembra, con l’aggiunta di altri 500mila euro.
Il primo vero scandalo il 25 luglio 2023 quando, alla data fissata per la posa della prima pietra, il legale rappresentante dell’ATI non si presenta ed alcuni volenterosi politici locali, capeggiati dallo straripante avv. Franco Alfieri (allora presidente della Provincia e sindaco di Capaccio prima dei guai giudiziari) prendono di peso una pietra e la buttano in un buco per beffeggiare ancora una volta l’opinione pubblica con la promessa che il ponte sarà funzionante antro 175gg da quel momento. Incredibile la faccia tosta dei politici.
Ma l’ATI mostra subito il suo presumibile disinteresse per l’opera ed affida alcuni importanti lavori (tra i quali quelli di scavo con trivella) ad una ditta di Sala Consilina (non pubblichiamo le generalità perché non le conosciamo) che possiede, si, una trivella che si dimostra però inadeguata ai lavori da compiere (in tal senso ci sarebbe una relazione tecnica presso l’ufficio tecnico dell’Ente Provincia).
Orbene, siccome le Procure indagano su tutto, la mia meraviglia è perché, adesso, non si indaga (almeno così sembra) non solo sulle modalità dell’appalto originale ma anche sul subappalto affidato alla ditta di Sala Consilina.
Ma andremmo troppo lontano; per il momento è meglio fermarsi qui e dare ai lettori la possibilità di leggere, per intero, la richiesta avanzata dal Codacons Cilento (presieduto dall’avv. Bartolomeo Lanzara) che di seguito viene pubblicata:
«TRIVELLA NON ANCORA ARRIVATA? È UNA VERGOGNA! »
IL PONTE TANAGRO ANCORA CHIUSO. SERVE UN’INCHIESTA.
L’Avv. Bartolomeo Lanzara: “I cittadini hanno il diritto di sapere la verità e come vengono spesi i soldi pubblici”
A quasi quattro anni dalla chiusura del Ponte Tanagro in località Caiazzano di Padula Scalo (SA), nessuna data certa è stata comunicata per la fine dei lavori, né si intravede il completamento di un’opera infrastrutturale essenziale per le comunità del Vallo di Diano.
Dal 29 ottobre 2021, il ponte, lungo appena 46 metri, resta inspiegabilmente interdetto al traffico. Un’opera già finanziata con fondi pubblici e con un appalto che prevedeva la conclusione entro 175 giorni come dichiarato il 25 luglio 2023 dall’allora presidente della Provincia di Salerno, Avv. Franco Alfieri, è ora divenuta simbolo dell’inefficienza amministrativa e dell’abbandono istituzionale.
«La trivella che ancora non arriva è solo l’ultima beffa di un cantiere abbandonato e fuori controllo – denuncia l’Avv. Bartolomeo Lanzara, presidente del Codacons Cilento – mentre le attività commerciali e produttive rischiano la chiusura, le comunità locali sono isolate, e la politica tace ».
Il Codacons Cilento sottolinea:
– l’assenza del cartellone di cantiere, obbligatorio ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e del Codice degli Appalti;
– la mancata vigilanza degli enti di controllo sui tempi, la sicurezza e lo stato del cantiere;
– l’inerzia degli amministratori pubblici a tutti i livelli, che continuano a rilasciare solo “parole e promesse”.
« Le bandiere di partito – aggiunge l’avv. Bartolomeo Lanzara – vengono dopo l’interesse delle comunità. E le comunità di Padula, Sassano e dell’intero Vallo di Diano sono state dimenticate, come il ponte. Un disastro gestionale e umano ».
Il Codacons Cilento chiede formalmente alla Provincia di Salerno:
– la trasparenza sui tempi e lo stato dei lavori ;
– la pubblicazione integrale del cronoprogramma aggiornato;
– l’attivazione immediata di controlli sulla sicurezza del cantiere ;
In assenza di risposte concrete e immediate, il Codacons Cilento annuncia l’intenzione di investire della questione la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti, affinché siano accertate eventuali responsabilità civili, penali e contabili.
Casal Velino, 19.06.2025
Presidente Codacons Cilento
Avv. Bartolomeo Lanzara