MARCELLO GIANI: l’avvocato dalle 105 pistole

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Marcello Giani, per chi non avesse avuto modo di conoscerlo, è uno degli avvocati penalisti-cassazionisti più anziani nel mestiere che oggi esiste sulla piattaforma del Foro di Salerno; è titolare di uno studio legale associato che è un vero punto di riferimento dell’intera avvocatura salernitana.

Per chi, invece, lo conosce è tra i più abili, silenziosi ed anche spiritosi, avvocati che abbiano mai calpestato i pavimenti dei lunghi corridoi e delle aule di udienza (a volte tetre) del vecchio palazzo di giustizia, quello dalla maestosa e austera immagine architettonica esterna che da alcuni anni è stato abbandonato a se stesso per fare spazio al nuovo palazzo di giustizia moderno ed assolutamente poco funzionante e funzionale alla bisogna e che di architettonico e austerità non ha proprio niente.

Molti degli avvocati penalisti storici, e tra questi il nostro Marcello Giani, rimpiangono le vecchie e paludate mura del palazzaccio che, al confronto con il nuovo, ingigantisce sempre di più la sua incarnazione con la giustizia penale della città e dell’intera provincia.

In quel palazzaccio Marcello Giani ha percorso a piedi centinaia e centinaia di chilometri consumando le suole delle scarpe come ogni serio professionista dovrebbe fare; solo così si acquisisce esperienza con un vasto bagaglio casistico, e l’avvocato Giani ne ha da vendere.

Esperienza e capacità professionale che ha distribuito, mai regalato, a quelli che hanno creduto in Lui e che l’hanno seguito (innanzitutto i suoi familiari più stretti, i figli Alessandro e Adriana) nel difficile e tortuoso percorso dei penalisti-cassazionisti, e non solo.

Giani è un avvocato che ha seguito e segue, ascoltando, non solo i suoi clienti ma anche, con la necessaria referenza e mai subalternità, i magistrati che mano a mano ha incontrato sul suo lungo cammino.

Ha un pedigree del tutto particolare e, molto probabilmente, passerà alla storia come “l’avvocato dalle cento pistole” che non sono le classiche domande che anche gli avvocati fanno ai testi ma 105 processi veri e palpitanti contro una sola persona, l’ing. Salvatore Torsiello – sindaco di Laviano, che da quel maledetto 19 luglio 1993  (un lunedì nerissimo)  venne letteralmente aggredito giudiziariamente prima dalla pm Anita Mele e poi da tanti altri magistrati con numerosi mandati di cattura  e conseguenti lunghissimi processi; Salvatore nell’ambito della tangentopoli salernitana non solo scontò la carcerazione preventiva più lunga di tutto il Paese ma era anche considerato il bersaglio predestinato dal potere giudiziario e inviso alla gente comune che vedeva in lui una sorta di mefistofelico ed abilissimo affarista alle dirette dipendenze del mitico Ciriaco De Mita (1928 – 2022).

L’avvocato Marcello Giani, difensore storico ed unico dell’ex sindaco di Laviano, nel corso di quegli estenuanti 105 processi ha avuto l’abilità innanzitutto di smontare le fantasiose accuse della Procura di Salerno e poi di entrare nell’immaginario collettivo per ricostruire l’immagine di Torsiello agli occhi di tutti; ed alla fine ha vinto tutti e 105 i processi in maniera brillante e senza alcuna ombra.

Ma ovviamente l’avv. Marcello Giani non è stato soltanto questo e si è sempre mosso nell’ambito della cultura forense salernitana con passo spedito, anche se lieve, senza interpretare il personaggio della prima donna e rimanendo sempre con i piedi ben radicati per terra tenendo buone relazioni verso i colleghi e verso il prossimo, nel segno di una invidiabile maturità umana e professionale.

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