COOPERATIVE: processo contro Zoccola e Savastano … siamo alle comiche finali ?

 

Aldo Bianchini

da sinistra: Nino Savastano e Vittorio Zoccola

SALERNO – Dopo le ultime parole famose del pm Gugliemp Valenti nell’udienza del 29 settembre e dopo la sonora bocciatura del Collegio Giudicante (pres. Lucia Casale, a latere Giovanni Rossi e Maria Lamberti) nell’udienza del 6 ottobre circa l’inutilizzabilità delle intercettazioni, ecco che come d’incanto la farraginosa e infernale macchina della giustizia si è improvvisamente messa in movimento, ed anche rapidamente.

Parlo, lo avete ovviamente capito, del processo incardinato contro Vittorio Zoccola e Nino Savastano (il primo definitivo il ras delle cooperative) nell’ambito della clamorosa inchiesta giudiziaria che è già passata alla storia come “Sistema Salerno” che ha registrato una imponente ricaduta mediatica con ricaduta sulle opposizioni all’attuale amministrazione comunale che si è vista aggredita (anche se inutilmente e insipientemente) da una pletora di personaggi poco inclini alla politica corretta e trasparente.

Ebbene dopo l’udienza del 6 ottobre il Tribunale (lo apprendiamo ora) ha disposto la cancellazione di tutti i provvedimenti restrittivi a carico sia di Zoccola che di Savastano, ai quali il provvedimento è stato notificato nella giornata di ieri 12 ottobre anche se la Procura nella giornata del 7 ottobre si era allineata alle decisioni del Collegio del giorno prima.

Un ritardo di ben sei giorni rispetto alla controfirma della Procura, con cui la Squadra Mobile della Questura di Salerno ha notificato, alle ore 13.15 del 12 ott. 2022, il provvedimento di revoca delle misure cautelari dell’obbligo di dimora nel comune di Salerno.

Di solito questi sono provvedimenti che vengono notificati ad horas perché attengono la famosa “libertà personale” di un individuo che dovrebbe essere intoccabile; in questo caso i due imputati hanno dovuto subire ulteriori sei giorni di umiliazioni, come se non fosse stato sufficiente il carcere per Vittorio Zoccola e la lunga detenzione domiciliare per il consigliere regionale Nino Savastano che ora può ritornare ad occupare il suo posto nel Consiglio regionale.

Siamo alle comiche finali ?”, mi ha risposto un amico al quale nel tardo pomeriggio di ieri ho annunciato il provvedimento del tribunale; non ho saputo e non ho voluto rispondere.

C’è solo da sperare che nel caso di che trattasi la giustizia, al di là dei ritardi ingiustificabili delle notifiche dovuti a chissà quali stranai inghippi negli uffici della Questura, faccia il suo corso molto più velocemente delle tantissime volte in cui ha dimostrato lentezza ed incapacità operativa.

 

 

 

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