L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti della società TikTok , per la sfida “cicatrice francese”,attiva nel settore dei social media e responsabile per i rapporti con i consumatori europei.

da Pietro Cusati (Giurista-Giornalista)

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti della società irlandese TikTok Technology Limited, attiva nel settore dei social media attraverso la piattaforma TikTok, e responsabile per i rapporti con i consumatori europei. Il procedimento coinvolge anche la società inglese e quella italiana.Numerosi video di ragazzi che adottano comportamenti autolesionistici; da ultimo, è diventata virale la sfida “cicatrice francese”. La piattaforma TikTok gode di  popolarità, soprattutto presso i minori. L’Antitrust ha contestato a TikTok la mancata predisposizione di adeguati sistemi di monitoraggio per vigilare sui contenuti pubblicati dai terzi, secondo i parametri di diligenza richiesti, e soprattutto in presenza di fruitori del servizio particolarmente vulnerabili quali i minori. Secondo l’Autorità  le società non avrebbero applicato le proprie Linee Guida, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi relativi a sfide, suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta. Infine, si è contestato lo sfruttamento di tecniche di intelligenza artificiale suscettibili di provocare un indebito condizionamento dell’utenza. Il riferimento è, in particolare, all’algoritmo sotteso al funzionamento della piattaforma che, adoperando i dati degli utenti, personalizza la visualizzazione della pubblicità e ripropone contenuti simili a quelli già visualizzati e con cui si è interagito attraverso la funzione like. Inoltre l’’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società Facile Ristrutturare e Renovars. L’istruttoria riguarda l’utilizzo, sulle piattaforme di recensioni online Trustpilot e Opinioni.it, di giudizi positivi , che si presume siano riconducibili alla stessa Facile Ristrutturare , per accreditare un livello di soddisfazione dei consumatori maggiore di quello reale. Inoltre, in recenti messaggi pubblicitari su internet, le società avrebbero indicato dati sulla percentuale dei clienti soddisfatti dal servizio di Facile Ristrutturare (“98%”) che potrebbero risultare fuorvianti per i consumatori.L’istruttoria prende in esame anche la possibile applicazione di un costo aggiuntivo, non chiaramente indicato, in caso di acquisto di materiali di finitura tramite Facile Ristrutturare e presso i suoi fornitori partner con Iva agevolata al 10%.

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