Aldo Bianchini
SASSANO – Quando si è sparsa la voce poteva apparire anche bizzarra l’idea di celebrare la “Festa della Repubblica” alle 18.00 di sera; niente affatto, è stata un’idea brillante che ha coinvolto emotivamente buona parte della cittadinanza in una piazza, Umberto 1°, addobbata con molta semplicità per ricordare il 79° anno della nascita della Repubblica Italiana dopo il più partecipato referendum di tutta la storia del nostro Paese.
Giusto, quindi, plaudire nei confronti del sindaco di Sassano, dr. Domenico Rubino, e della sua amministrazione per il coraggio di una scelta che si è dimostrata vincente.
Le note del silenzio, scaricate dalla tromba dell’ottimo Gaetano D’Amato, hanno quasi immobilizzato tutti i presenti di fronte al gonfalone del Comune scortato dai due rappresentanti della Polizia Municipale, Gerardo Siani e Santino Ricciardone, entrambi “istruttori di vigilanza”.
Presenti le massime autorità civili e religiose della comunità sassanese, a cominciare dallo storico parroco della Chiesa Madre don Otello Russo, con il sindaco Domenico Rubino, gli assessori Angela Pizzi, Gianfranco Russo e Pio Biancamano, ed alcuni rappresentati dell’amministrazione comunale tra i quali il consigliere Nicola Trotta, l’assessore alla Comunità Montana Gaetano Spano e il presidente del Consiglio Comunale Antonio Capuano.
La benedizione del gonfalone e del monumento ai caduti di guerra è avvenuto nel silenzio composto e attento dei presenti.
Gli interventi sono stati brevi, precisi e penetranti ed a tratti anche commoventi:
- Don Otello Russo: Si è richiamato, giustamente, al messaggio testamento di Papa Francesco per la conquista della pace universale; ed ha aggiunto che tutti noi, ognuno per il suo ruolo, dobbiamo attivamente partecipare al raggiungimento del bene comune dettato dal Vangelo cui, con cognizione di causa, lo storico parroco ha anche fatto riferimento.
- Domenico Rubino: Molto istituzionale l’intervento del sindaco che ha messo l’accento su alcuni punti cardini della nostra Carta Costituzionale, come la condanna delle guerre e la libertà di parola.
- Antonio Capuano: il presidente del Consiglio Comunale ha esaltato la Costituzione che, ha detto, è stata scritta con il sangue di tutti quelli che attraverso la resistenza hanno sacrificato la loro per la nostra libertà.
Di nuovo le note del silenzio, dopo l’inno italiano, hanno chiuso la semplice ma toccante cerimonia. poi è entrata in scena l’Associazione Settembre al Borgo con alcuni piatti tipici locali (tozzoncelli ai fagioli – pizzo con frittata – pizzo con frittata di cipolle – pizzo con peperoni e patate – patatine fritte e un buon bicchieri di vino) gustati all’ombra di piacevoli note musicali del gruppo Musica Disco Black Out.
Si è conclusa così la XXV edizione della Festa della Valle delle Orchidee iniziata sabato 31 maggio a Silla con un convegno sulla tutela della natura, proseguita domenica 1 giugno direttamente nella valle delle orchidee con l’afflusso imponente di persone (circa mille, come ha precisato il sindaco) tra nuvole di aquiloni preparati dai ragazzi e dotati di frasi inneggianti alla pace.
Quella pace, ha detto inoltre il sindaco nel suo intervento, che tutti noi dovremmo sostenere e promuovere e che è stata scelta, volutamente, come slogan della tre giorni della Festa della Valle Orchidee 2025.