Catapano: un artista in mostra

Maddalena Mascolo

BARONISSI – Vedere come si muove sulla scena con quel fare vulcanico, mai domo, immerso tra le sue carte, intento a posizionare le tele, propenso a dispensare utili indicazioni, è come vedere un grande artista del passato perfettamente identificato nel presente e pronto a lanciarsi nel futuro. Le mostre di Sabato Catapano non sono semplici mostre ma “scene” sulle quali e dentro le quali ognuno, anche il neofita, può muoversi a suo piacimento e, soprattutto, a suo agio.

E’ questa forse la forza principale dell’artista e dell’uomo Catapano, la sua tecnica pittorica è assolutamente moderna e rivoluzionaria con una forza esplosiva pari soltanto ai grandi vulcani della Terra. Ma se le sue opere vengono guardate con attenzione si aprono a precisi radicamenti nel passato con quelle linee pesanti e marcate, con quel senso di “antico review” facilmente convertibile in “futuribile rewind”. Le opere di Catapano, preferibilmente 50x70cm ma anche di altre dimensioni, rivelano la sperimentazione di sempre nuove tecniche, partendo da graffite, china, smalti, colori a spirito, gessetti diluiti con alcol. Di tutto, di più!! Anche all’estero le sue opere riscuotono il successo dovuto, perché oscillano su un sottilissimo filo posto a mò di demarcazione tra passato, presente e futuro; le opere di Catapano non sono post-moderne ma appartengono assolutamente al futuro in una sorta di innovazione continua della sua stessa arte; una innovazione spinta che quasi trascende dalla volontà dell’artista e si cala nel suo intimo facendola tracimare all’esterno senza che neppure il diretto interessato faccia in tempo a rendersi conto della continua evoluzione della sua arte. Tela ed immagine, scena e disegno, realtà e fantasia, passato – presente e futuro, il tutto assemblati in una pittura che attira e quasi immobilizza, cangiante nei colori che rimandano emozioni e, perché no, anche piccoli ma importanti e significativi pezzi di vita vissuta, forse in maniera travolgente e coinvolgente, ma certamente vissuta a 360 gradi. Al di fuori della normale razionalità che, se non è propria degli artisti, in Sabato Catapano è lontanissima. Una pittura semplice nel tratto, ma efficace nella lavorazione a spatola, adatta ad ogni stagione dell’anima, che spesso sa sussurrare palpiti, più che imporre razionalità, per sfociare come dicevo in una “irrazionalità controllata” che potrebbe essere assunta a base della caratterizzazione artistica in una eventuale descrizione connotativa della forte e complessa personalità dell’artista. Sabato Catapano, contrariamente a quanto è stato forse già detto in passato, non realizza le sue opere per compiere un costante confronto con altre culture ma le realizza in assoluta solitudine cercando di imporre una “sua scuola personale” in un mondo pseudo artistico che fonda la sua commercializzazione sulle copie anche scolorite ed ormai fuori dalla concezione attuale.

“”Le mie opere non sono copie -ama dire l’artista- sono invenzioni che si ispirano ai modelli storici, ambientali, architettonici; insomma i luoghi dove spazia la fantasia””. Catapano, per dirla tutta, non fa ritratti ovvero non cerca la strada più agevole verso il successo; Catapano continua imperterrito a seguire un percorso nuovi e diverso che lo porta continuamente a confrontarsi non con gli altri ma con se stesso in una continua e progressiva innovazione per essere in grado di trasmettere agli altri le sue emozioni, il suo modo di vedere l’opera, la sua immaginazione nello scoprire messaggi profondi e significativi che dalle sue tele vengono quasi lanciati con forza verso il mondo esterno. Questa è classe artistica. Una classe che si riversa in forma costante anche nella quotidianità dell’artista che certamente ama incondizionatamente l’arte a disdoro del guadagno economico e del compromesso. Figlio d’arte, dipinge praticamente da quando è nato, oltre quarantacinque anni di carriera costruita sempre e soltanto al di sopra delle righe della normalità, senza però mai scantonare da quelle che sono le linee guida di una vita vissuta nel segno degli affetti e dell’amore familiare. L’istituto scolastico “Villari” di Baronissi ospita in questi giorni una personale retrospettiva dell’artista che ha regalato alla visione degli addetti ai lavori e  dei semplici visitatori una trentina delle sue opere migliori; ogni giorno negli orari scolastici la mostra potrà esse visitata da tutti fino al prossimo 10 gennaio 2015.

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