NAPOLI: lavoro e occupazione, contributo Arcigay e Arcilesbica

 

 

da Antonello Sannino

       

NAPOLI – Il 6 maggio 2013 presso la Sala Giunta del Comune di Napoli (Palazzo San Giaco – Piazza Municipio) è stata presentata in presenza del Sindaco di Napoli, dei rappresentati consolari di Polonia, Camerun e Tunisia e dei Partners dell’ Osservatorio del Lavoro del Comune di Napoli la pubblicazione: Lavoro e Occupazione a Napoli e nel Mezzogiorno. L’ opera raccoglie le riflessioni espresse da alcuni dei soggetti, pubblici e privati, che oggi, in Campania, intervengono sulla materia del lavoro e delle politiche occupazionali; gli articoli affrontano il tema del lavoro nelle sue molteplici problematiche, offrendo, al contempo, progetti e soluzione alla questione ” lavoro ed occupazione a Napoli e nel mezzogiorno”. L’opera riprodotta in circa 5000 copie verrà distribuita a tutti i soggetti locali e nazionali che si occupano di politiche di supporto e sostegno al lavoro, dal Ministero del Lavoro alla Prefettura, dalla Regione Campania alla Provincia di Napoli, a tutte le Università campane, ai Sindacati, alle associazioni, agli Ordini Professionali, alla Direzione scolastica, alla Camera di Commercio, da Confagricolura a Confcommercio, dalla Confartigianato ad alcune grandi aziende come TIM e Fastweb, dalle Asl all’Unione degli Industriali. La presenza del nostro Comitato è un momento di grande prestigio e di grande responsabilità per la nostra Associazione, convinti che solo attraverso un interlocuzione affidabile e credibile con tutti gli organismi istituzionali e sociali (soprattutto su temi molto sentiti in questa fase storica come la ricerca di soluzioni socialmente equee per rinnovare lo stato sociale ed il mondo del lavoro) possiamo rendere vincenti le nostre battaglie storiche sulla piena ugualianza tra tutti i cittadini.
Riteniamo che garantire i diritti a soggetti finora esclusi e discriminati, non sia in alcun modo in contrapposizione con quanto già tutelato dal nostro diritto e dalla nostra Carta Costituzionale, ma anzi l’ampliamento dei diritti apre nuove prospettive di investimento, di benessere, di felicità e quindi di sviluppo per il Paese intero.

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