EQUITALIA: file vergognose per informazioni

Da Pietro Vivone di Asso-API

SALERNO – «Inizia alle due di notte il calvario di chi deve ricevere informazioni presso Equitalia. Gente armata di caffè e tanta pazienza: c’è chi ha chiesto compagnia a un amico, chi naviga con lo smartphone e chi legge un libro. Ogni modo è valido per trascorre il tempo necessario all’apertura del cancello. La fila inizia fuori, alle intemperie e tra i miasmi di un mucchio di spazzatura posizionata proprio all’ingresso». A denunciare le vergognose condizioni di chi deve sbrigare qualche pratica presso Equitalia è Pietro Vivone, presidente di Fed.A.P.I. nazionale (Federazione Artigiani e Piccoli Imprenditori).

«Si inizia con una pre-lista frutto dell'”autogestione” delle persone. Solo alle 8:20 si inizia la vera fila, quella che conduce a un vigilantes, e non a un congegno automatico, che munito di pazienza distribuisce i numeri ufficiali. E per chi è arrivato alle 7 – continua Vivone – il numero non c’è, bisogna iscriversi in una ulteriore lista che sarà utilizzata solo se gli sportelli saranno più veloci delle previsioni. Nulla è certo solo, che bisogna pagare, ma per farlo c’è una fila da fare». La denuncia di Vivone riguarda la sede di Equitalia a via delle Calabrie. «Ma è troppo semplice individuare Equitalia come l’unico colpevole. Spesso – spiega – è la vittima, consapevole ma pur sempre vittima, perché tutto inizia con una errata gestione politica delle entrate tributarie, assenza di programmazione e di previsione di reali strumenti informatici, nonché di provvedimenti annunciati come miracolosi con scadenze a breve».

Ma non solo: «Poi ci sono gli enti che si servono di Equitalia per recuperare i loro crediti, i quali comunicano le somme da recuperare ma non le rettifiche e troppo spesso si fanno lunghe file per somme non dovute. Chi pagherà al contribuente vessato il tempo perduto per giustificare somme non dovute?», si chiede Vivone. Che rilancia: «Fedapi chiede alle istituzioni politiche programmazione, l’istituzione di tavoli tecnici con i rappresentanti di categoria (le associazioni sindacali), contributi economici per l’informatizzazione. Alla sede territoriale di Equitalia chiediamo un ulteriore sforzo di personale e l’istituzione di un protocollo per la ricezione delle istanze con l’indicazione di tempi Certi per l’invio di estratti e rateazioni alla casella pec. Inoltre un protocollo con le associazioni di categoria che possono avere un ruolo di filtro prima e di supporto nella compilazione della modulistica così da rendere più agevole il lavoro agli sportelli. È auspicabile anche un servizio di raccolta delle istanze da consegnare a un apposito canale istituito per le associazioni».

 

 

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